Scuola, se ne vedono di tutti i colori
Uno studente su dieci è straniero

 Presenza straniera in continuo aumento nelle scuole di Como e provincia. Gli alunni con cittadinanza non italiana, infatti, sono passati, nel triennio 2006-2009 da 4608 a 6623: un aumento che, dal punto di vista percentuale, ha visto balzare il rapporto fra stranieri e italiani dal 7,41% di tre anni fa al 9,51%

COMO Presenza straniera in continuo aumento nelle scuole di Como e provincia. Gli alunni con cittadinanza non italiana, infatti, sono passati, nel triennio 2006-2009 da 4608 a 6623: un aumento che, dal punto di vista percentuale, ha visto balzare il rapporto fra stranieri e italiani dal 7,41% di tre anni fa al 9,51%. Praticamente, uno su dieci. Un numero perfettamente in linea con i dati della regione Lombardia, in cui la presenza straniera dal 2001 è cresciuta in maniera impressionante, passando da meno di 45 mila a oltre 137 mila. Non aumenta invece la percentuale di stranieri rispetto alle altre regioni evidenziando come l'immigrazione sia più che mai una questione nazionale. La nostra provincia, tra l'altro, presenta una percentuale di stranieri inferiore ad altre della Lombardia, come Brescia, dove supera il 15%. «A Como - precisa Luisella Ciceri, responsabile dei progetti per gli alunni stranieri dell'Usp - la maggior parte degli stranieri viene da Marocco, Albania e, a differenza di altre province che registrano una scarsa immigrazione, dalla Turchia: preludio forse di una successiva immigrazione in Germania. Rimane costante in ogni caso la tendenza di ogni gruppo a mantenersi unito, concentrandosi nelle zone in cui le abitazioni hanno un costo inferiore. Per chi è appena arrivato la difficoltà più grave rimane quella della lingua italiana: ci sono situazioni in cui i genitori impongono ai figli di parlare italiano senza conoscerlo a fondo finendo di creare una cosiddetta “interlingua” che, se non corretta, verrà continuata a parlare dall'alunno anche a scuola coi coetanei italiani”. Un esempio su tutti la distribuzione maggiore di alunni stranieri negli istituti comprensivi della zona periferica di Como: ben 243 a nell'istituto di Rebbio, 193 a Como - Borghi e 147 a Borgovico, zone che, negli ultimi anni, hanno beneficiato di una riduzione dei prezzi dovuta a un'intensa opera di costruzione di case popolari. «All'asilo e alle elementari - dice Graziella Cotta, preside dell'istituto di Como Borgovico - gli alunni stranieri superano il 15% del totale. Per fortuna, coloro che non sanno la nostra lingua e che, pertanto, devono affrontare corsi in orario extrascolastico sono pochissimi, meno dell'1%». Dopo la terza media invece chi prosegue gli studi (alle superiori vanno 1064 stranieri, il 5,9% degli alunni totali) opta generalmente per un istituto professionale (407 alunni su 873 alunni stranieri che vanno alle superiori): seguono gli istituti tecnici e i licei, ma con pochissimi iscritti (solo al Teresa Ciceri si arriva al 5-6%). «La scelta - precisa Ciceri - è molto spesso condizionata dalla necessità, non appena finiti gli studi, di trovare un lavoro che li spinge a scegliere gli istituti professionali e, in particolar modo, l'indirizzo alberghiero. Non dimentichiamo che sono proprio gli stranieri con un lavoro poco qualificato le prime vittime della crisi».
Matteo Borghi

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