Como ha un nuovo spazio culturale
Grazie a un gruppo di artisti stranieri

Seduti per terra (sono artisti!) attorno all’insegna, per la foto di lancio, ci sono due comaschi, una tedesca e una francese. Altre tre ragazze sono pronte a calare da Oltralpe per l’inaugurazione in programma oggi alle 18. Siamo al «Cortile 105»

COMO Seduti per terra (sono artisti!) attorno all’insegna, per la foto di lancio, ci sono due comaschi, una tedesca e una francese. Altre tre ragazze sono pronte a calare da Oltralpe per l’inaugurazione in programma oggi alle 18. Siamo al «Cortile 105», che fin dal nome - più che un caso sembra una tendenza - riecheggia altri eroici tentativi di guadagnare all’arte, e a iniziative culturali a trecentosessanta gradi, spazi della vecchia Como: per esempio il Box 202 di piazza Roma (chiuso da anni) e il Borgovico 33 (attivo dal 2002 nell’omonima via all’interno della restaurata ex chiesa di Santa Caterina).
Il «Cortile 105» è in viale Lecco. Il nome racconta metà del "contenitore": varcato il portone con il numero civico, si apre, appunto, un cortile circondato dalle case. In fondo una caratteristica porta a vetri rivela un’ex officina trasformata in galleria-laboratorio. Appoggiati alle pareti quadri che ritraggono nature morte e pesci, tanti pesci di cui in alcuni casi rimangono soltanto le lische. Sopra un muretto divisorio, lampade decorate. Oggetti che rivelano le diverse anime di chi ha deciso di cerare e condividere questo spazio d’arte. «Da dieci anni cercavamo delle persone disposte a mettersi in gioco per aprire insieme uno spazio come questo», raccontano Giorgio Botta e , lui architetto lei interior designer, due figure che, come tengono a sottolineare, si completano nel lavoro (ed evidentemente anche nella vita), e che avevano già fatto una positiva esperienza di collaborazione "trasversale" realizzando con Maurizio Fusina di Lecco (architetto esperto del settore ludico) l’allestimento (murales, arredi e percorso) del pronto soccorso pediatrico e del reparto pediatria del Sant’Anna. Dopo tanto cercare tra gli amici comaschi, hanno incontrato delle artiste straniere che a loro volta sognavano di condividere uno spazio multiculturale e cominciavano a temere che la nostra città non fosse adatta per queste cose. «È un po’ chiusa», sottolinea Claudia Antonia Merkle, storica dell’arte di origine tedesca che è entrata a far parte del «Cortile 105» assieme al gruppo «Arte chic galerie», composto da Aude Callemard, Lidia Nawrocka, Paola Barindelli, Christie Peysson, Agnès Fiault e Stéphanie Meley. «La nostra è una galleria d’arte virtuale (www.artechic,fr) e cercavamo uno spazio fisico», dice Callemard, lionese residente a Blevio. Lo hanno trovato: oggi alle 18 la festa d’apertura con un concerto jazz. Nel futuro anche laboratori per bambini.
Pietro Berra

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