Carcere, passa dai corsi formativi
il vero riscatto dei detenuti

Ecco quali sono le iniziative che possono aiutare i detenuti a vivere in modo costruttivo l’esperienza carceraria e a prepararsi al reinserimento sociale dopo la detenzione

COMO Quali sono le iniziative che possono aiutare i detenuti a vivere in modo costruttivo l’esperienza carceraria e a prepararsi al reinserimento sociale dopo la detenzione? È provato, infatti, che chi torna in libertà avendo imparato una professione e avendo mantenuto i rapporti con il nucleo familiare, ha meno probabilità di tornare a delinquere. Dopo la protesta estiva avvenuta al Bassone a causa del sovraffollamento, la priorità sembra dover andare alla risoluzione di problemi di tipo pratico, ma è altrettanto importante continuare a sollecitare e agevolare tutte le attività cosiddette "trattamentali", legate alla collaborazione, per esempio, con associazioni di volontariato, cooperative, enti territoriali e aziende sanitarie. «Troppo spesso si parla dei carcerati solo nel momento in cui commettono il reato, come fatto di cronaca, ma una volta reclusi si spengono i riflettori. Difficilmente si parla dell’importanza del percorso che il detenuto deve intraprendere, da quel momento in poi, per garantire, a fine pena, un completo e definitivo reinserimento nel tessuto sociale», spiega Teresa Mazzotta, direttore reggente della Casa Circondariale Bassone. Per arginare il rischio di reiterazione, i penitenziari organizzano attività che non solo impegnano il detenuto durante la carcerazione, ma che gli offrono una vera e propria "dote formativa" spendibile, una volta libero, nel mondo lavorativo. Per offrirgli una speranza, efficace tutela della sicurezza collettiva, viene studiato un percorso personalizzato, che assecondi le sue attitudini. «Modalità e orari scandiscono attività, corsi e iniziative sia all’interno, sia all’esterno del carcere, quando applicabili le misure alternative. Il rispetto delle regole e di un programma prestabilito è il primo passo per aiutare chi ha vissuto senza riferimenti», sottolinea il direttore. Per i detenuti del Bassone la scelta è ampia e a moduli brevi, frequentabili anche da chi deve scontare pene lievi. Corsi di alfabetizzazione e per il conseguimento della licenza media, di formazione professionale per manutentore edile, idraulico ed elettrico, ma anche per grafico pubblicitario. Per la sezione femminile, vengono organizzati corsi di estetica e acconciature, e, a testimonianza che gli enti territoriali possono integrarsi con le iniziative trattamentali, in collaborazione con l’Istituto Ripamonti, è stato realizzato un corso di sartoria finanziato dall’Associazione Soroptimist e Lions Club Como. Il progetto Step, invece, è uno sportello informativo, istituito per detenuti stranieri, sulle diverse procedure connesse al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno. «A conferma della collaborazione con l’Asl di Como, l’équipe del Sert, da 10 anni, si occupa di Spazio Carcere, un progetto destinato ai detenuti tossicodipendenti che offre programmi terapeutici e attività che agevolano la scoperta dei talenti personali con laboratori artistici, musicali e seminari sulle realtà terapeutiche esterne», aggiunge Mazzotta. Punto debole: le attività sportive. Strutture e attrezzature sono inutilizzabili e chi, per rinnovarle, volesse oltrepassare un limite non più invalicabile sarebbe il benvenuto.
Daniela Mambretti

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