Bambino morto poche ore
prima di venire alla luce

Porlezza: denuncia per omicidio colposo presentata in Procura della Repubblica dai genitori. Erano andati all'ospedale di Gravedona mentre la mamma avvertiva le contrazioni. Sono stati dirottati al Sant'Anna dove hanno appreso la drammatica notizia. Sembra che l'esito infausto della gravidanza, in realtà già noto alla prima visita, sia stato taciuto ai genitori.

PORLEZZA A rigor di scienza si trattava ancora di un feto ma le ore (i minuti?) che lo separavano dal parto, fanno di lui un bambino a tutti gli effetti. La morte lo ha tolto ai suoi genitori quando ormai entrambi - papà e mamma ventenni residenti a Porlezza - si preparavano a festeggiarne l’arrivo. Questo bambino mai nato è al centro di una denuncia per omicidio colposo presentata in Procura della Repubblica dai genitori. La loro storia inizia pochi giorni fa, al nono mese di gestazione, quando la mamma inizia ad accusare qualche disturbo. Si presenta all’ospedale Moriggia Pelascini di Gravedona con contrazioni che - riferirà poi in denuncia - il personale medico sceglie di rallentare farmacologicamente, coerente alla "linea" tenuta per tutta la durata di una gravidanza considerata "a rischio" fin dall’inizio. Minacce d’aborto, d’altra parte, si erano già presentate la scorsa primavera, ma un conto - dice sempre la mamma - era allora, quando il feto era ancora lontano dall’avere completato il proprio sviluppo, un conto è oggi, alla 34esima settimana. E invece, a Gravedona, le dicono ancora che il bambino, un maschietto, è piccolo, che pesa più o meno un chilo e 900 grammi e che ancora non è il momento di venire al mondo. La mandano comunque per accertamenti al Sant’Anna di Como, fissandole, per tre giorni dopo, un appuntamento per approfondimenti e per «eventuale induzione di parto». La sorpresa è uno shock, perché i medici di Como annunciano ai genitori che il bimbo, in realtà, è morto. Icarabinieri hanno sequestrato tutta la documentazione medica disponibile. L’inchiesta, avviata per omicidio colposo, è ancora contro ignoti: non ci sono cioè iscritti sul registro degli indagati né è possibile identificare responsabilità o colpe. Sembra tuttavia che segnalando il caso ai colleghi del Sant’Anna, i ginecologi di Gravedona facciano già riferimento scritto a un caso di morte fetale, come se l’esito infausto della gravidanza, in realtà già noto alla prima visita, fosse stato taciuto ai genitori.

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