Tavernerio, l'indagine a una svolta
E il cerchio si stringe sui sospetti

Sarebbero vicine a una svolta determinante le indagini sulla morte di Antonio Di Giacomo. La squadra mobile della polizia ha accelerato la attività nelle ultime ore puntando i riflettori su una cerchia sempre più ristretta di persone, soggetti ritenuti più o meno in uno dei delitti più efferati degli ultimi anni

COMO Sarebbero vicine a una svolta determinante le indagini sulla morte di Antonio Di Giacomo. La squadra mobile della polizia ha accelerato la attività nelle ultime ore puntando i riflettori su una cerchia sempre più ristretta di persone, soggetti ritenuti più o meno coinvolti, con diverse gerarchie di responsabilità, in uno dei delitti più efferati degli ultimi anni.
Chi e perché ha ucciso Di Giacomo, piccolo imprenditore con casa a Colico, moglie, tre figli, una attività bene avviata nella ristorazione aziendale tra Sondrio e Lecco?La domanda rimbalza da dieci giorni ma non è escluso che le prime risposte siano davvero vicine. Gli inquirenti puntano i riflettori su ambienti della malavita piuttosto circoscritti anche se il nodo, tuttora in sospeso, riguarderebbe il movente del delitto, sul quale incombono ancora i medesimi quesiti dei primi giorni.
L’idea resta quella della prima ora, e cioè che Di Giacomo abbia pagato a prezzo salatissimo contrasti di tipo economico. Le indagini sono proseguite ancora per tutta la giornata di ieri, in cerca degli ultimi riscontri destinati a far quadrare il puzzle, a chiudere il cerchio: verifiche contabili e telefoniche, controlli su conti bancari e frequentazioni della vittima. Al centro dell’indagine resta anche l’ormai notissimo conto corrente riconducibile a Di Giacomo e della cui esistenza neppure la moglie sapeva nulla. Qualche risposta deve per forza passare da qui, da queste somme ritenute davvero ingenti (alcune centinaia di migliaia di euro) alla luce sia del tenore di vita sia dei bilanci della piccola attività di Di Giacomo. Di sicuro gran parte dell’indagine ruota attorno alla tessera bancomat trovata in possesso dell’amico di vecchia data con cui il quarantenne di Colico aveva consumato l’ultimo pranzo, venerdì in via Carloni, a Como, poche ore prima di scomparire nel nulla, poco prima che il suo cellulare smettesse di rispondere alle chiamate della moglie e degli amici che lo cercavano disperatamente. In quella tessera ci sono più risposte, sulle quali la polizia sta lavorando. Giorni, insomma, forse addirittura ore, ma la soluzione del giallo non è lontana. Quello di Di Giacomo è stato il quarto omicidio nel giro di tre mesi in provincia di Como, l’unico ancora irrisolto. I precedenti, anche a distanza di giorni, erano stati comunque tutti risolti.
St. F.

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