Ticosa: termini scaduti
ma il sindaco non ha fretta

A mezzanotte di giovedì sono terminati i trenta giorni di segreto sulla lettera della società Multi che contiene il destino dell’area dell’ex tintostamperia. Bruni: «Non me ne occupo, ci penserò domani mattina (venerdì, ndr). Ho fatto altro».

COMO A mezzanotte sono scaduti i trenta giorni di segreto sulla lettera della società Multi che contiene il destino dell’area dell’ex Ticosa. Il sindaco Stefano Bruni, lo ricordiamo, aveva lanciato un vero e proprio ultimatum alla società italo-olandese che, entro il 18 settembre scorso, avrebbe dovuto rispondere se intendeva o meno restare nell’operazione. In quella data arrivò la lettera (di cinque pagine) con le condizioni di Multi, ma dopo aver annunciato che l’esito «sarà comunicato nei prossimi giorni» e perfino una conferenza stampa, il sindaco decise di secretare l’atto per un mese.
Ieri da Palazzo Cernezzi hanno fatto sapere che «la secretazione della lettera inviata dalla Multi decade alla mezzanotte di oggi (ieri, ndr). L’ordinanza sindacale è stata, infatti, firmata dal primo cittadino il 22 settembre scorso e dal momento che il primo giorno non si computa, i trenta giorni scadono alla mezzanotte del 22 ottobre». Il sindaco ha rilanciato solo una battuta sull’argomento: «Non me ne occupo, ci penserò domani mattina (venerdì, ndr). Ho fatto altro».
Le speranze, però, sono davvero ridotte al lumicino. In diretta televisiva lo stesso sindaco aveva detto di averlo affidato all’ufficio legale per un approfondimento, ma la prolissità della risposta «non è un buon segnale», secondo il primo cittadino, che in quell’occasione difese il progetto per l’area Ticosa, arrivando ad auspicare che potesse essere portato avanti da un altro interlocutore. Come se Multi fosse ormai un capitolo chiuso.

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