La lettera di Multi "top secret" fino al 30
Così la Ticosa resta ancora un segreto

Il destino dell’area ex Ticosa resta ancora un segreto. Ieri il sindaco ha già firmato un nuovo decreto sindacale per disporre «di prorogare l’esclusione temporanea del diritto d’accesso della nota del 22 settembre 2009 pervenuta dalla Multi Investement B.V. fino al 30 ottobre 2009»

COMO Il destino dell’area ex Ticosa resta ancora un segreto. Ieri il sindaco Stefano Bruni avrebbe dovuto rendere pubblica la lettera che l’impresa Multi, vincitrice della gara per i lavori sull’area, ha inviato al Comune il 22 settembre scorso. Il primo cittadino anziché mettere a disposizione dei consiglieri la missiva, aveva scelto di segretarla per trenta giorni, in modo da avere il tempo per analizzarla e fare le opportune verifiche tecnico-giuridiche. Ieri sono scaduti i trenta giorni, ma Bruni ha già firmato un nuovo decreto sindacale per disporre «di prorogare l’esclusione temporanea del diritto d’accesso della nota del 22 settembre 2009 pervenuta dalla Multi Investement B.V. fino al 30 ottobre 2009». La lettera dovrebbe contenere le condizioni per continuare l’operazione di riqualificazione e costruzione del nuovo quartiere. La città e si domanda cosa ci sia scritto. Stando alle motivazioni addotte nel provvedimento sembrerebbe che il muro del lungolago abbia influito sulla vicenda Ticosa. «La cosiddetta vicenda delle paratie - si legge nel decreto di segretazione - ha impedito che in queste ultime settimane si procedesse all’esame ed alla valutazione dovute e necessarie in relazione ad una fattispecie complessa quale è quella del Pii cosiddetto ex Ticosa». Insomma, nella vicenda paratie ci sarebbe andato di mezzo persino il piano integrato di intervento dell’area della vecchia tintostamperia. Inoltre, si legge che «la complessità di natura tecnico-giuridica dei contenuti della nota del 22 settembre 2009 di Multi Investement B.V. richiede non solo un esame approfondito della stessa, bensì anche ricerche e valutazioni particolarmente articolate» e che «l’individuazione e la prospettazione delle possibili e delle eventuali soluzioni oggetto di un’adeguata risposta, richiedono un’asettica  ed equilibrata analisi».
Motivazioni, però, che il capogruppo del Pd a Palazzo Cernezzi, Luca Gaffuri, non ha esitato a definire “ridicole”. «Non motivano la proroga della segretazione - ha tuonato Gaffuri - di un documento così importante per la città e il consiglio comunale». Il capogruppo del Pd ha già chiesto e ottenuto un incontro con il prefetto Sante Frantellizzi, in programma lunedì alle 17. Verrà affrontata la questione e verrà chiesto al prefetto di adottare, se possibili, provvedimenti che possano mettere i consiglieri nelle condizioni di accedere all’atto che Bruni ha segretato.
Non è ben chiaro quando verrà resa nota la lettera. Il decreto appena firmato fissa il termine del 30 ottobre, cioè la mezzanotte di venerdì prossimo. Questo vorrebbe dire che il testo diventerebbe accessibile da sabato. Ieri, però, il sindaco ha spiegato ai giornalisti che «la lettera sarà resa nota venerdì». Bruni ha anche dato ulteriori motivazioni alla decisione di prorogare il segreto apposto alla missiva di Multi: «Occorre altro tempo per approntare una relazione tecnica con le prospettazzioni possibili così che la politica abbia elementi su cui discutere e decidere. Inoltre, si sta ancora valutando la sostenibilità economica delle proposte avanzate da Multi nella lettera. Infine, dobbiamo formulare ipotesi coerenti di risposte alle richieste della società».
Dario Alemanno

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