«Caradonna resta in giunta
È d’accordo anche la Lega»

Non dà motivazioni per spiegare perché l’assessore alle Grandi opere Fulvio Caradonna resterà in giunta nonostante la sfiducia incassata in consiglio comunale e nonostante la dura presa di posizione dei cittadini nei confronti del muro. Ma il sindaco, Stefano Bruni, non lascia spazio a ripensamenti

COMO Non dà motivazioni per spiegare perché l’assessore alle Grandi opere Fulvio Caradonna resterà in giunta nonostante la sfiducia incassata in consiglio comunale (con 26 voti di cui 11 di maggioranza oltre a tutti i 15 esponenti della minoranza, ma anche con 12 astensioni e solo tre contrari) e nonostante la dura presa di posizione dei cittadini nei confronti del muro. Ma il sindaco, Stefano Bruni, non lascia spazio a ripensamenti e ribadisce che l’assessore continuerà a stare in giunta. Del resto lo aveva detto anche prima del voto di martedì sera, facendo chiaramente capire che l’unico a decidere sarebbe comunque stato lui, come prevede la legge. «D’accordo con Carioni (il presidente della Provincia e commissario provinciale della Lega Nord, ndr) - ha detto ieri il sindaco all’uscita dall’incontro del Pdl a Villa Geno - abbiamo deciso che Caradonna non si tocca, resta al suo posto. Lo stesso Carioni è stato inequivocabile».
Soltanto fino a venerdì, però, la posizione della Lega e di Carioni era di tutt’altro avviso. Il capogruppo lumbard in consiglio aveva chiesto che Caradonna facesse «un saggio passo indietro», poi ha detto che «se non lo fa lui, spontaneamente, dovrebbe essere il sindaco a farglielo fare». E Carioni aveva invitato il sindaco ad ascoltare la città (lo stesso Umberto Bossi, prima di dare l’ordine per i famosi manifesta "Como non è Berlino" aveva chiesto di seguire la volontà dei comaschi) e aveva detto: «Il sindaco non può non tener conto dell’espressione del proprio consiglio. Va bene la fiducia tra assessore e sindaco, ma si renda conto che ha quasi tutto il consiglio contro. A mio parere la riflessione la deve fare, questa non è una cosa leggera e sbaglia a dire che Caradonna non si tocca». Poi aveva aggiunto: «Non solo la Lega si è espressa criticamente, ma tutto il consiglio. Non capisco perché il sindaco si ostini a tenerlo, si assisterebbe ad una farsa».
Ieri le nuove dichiarazioni di Bruni che parla, sostanzialmente, di accordo con il Carroccio. Uno scenario che, se confermato, creerebbe a quel punto più di un problema anche degli stessi lumbard. Fin da subito, infatti, i leghisti si erano schierati contro Caradonna e avevano chiaramente detto che avrebbero votato la sfiducia. La permanenza di Caradonna in giunta, comunque, avrà ripercussioni pesanti anche sul gruppo del Pdl in Comune. La sfiducia è stata infatti votata da 6 o 7 esponenti del Pdl, alcuni dei quali si erano espressi in modo molto critico in aula. L’ex An Stefano Molinari aveva parlato di «scempio» e aveva invitato i colleghi «alle dimissioni». Il vice coordinatore Pdl Giorgio Pozzi si è limitato a dire: «È nelle prerogative del sindaco decidere cosa fare con gli assessori. Mi pare però che sia determinato a cambiargli la delega». Il coordinatore, Alessio Butti, ha rimandato ogni commento a dopo il vertice che avrà con Bruni e Pozzi, probabilmente domani o martedì.
Gi. Ro.

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