Busta con proiettile
Minacciato Carioni

COMO Una busta contenente un proiettile di pistola è stata recapitata al presidente dell’Amministrazione provinciale Leonardo Carioni. Il proiettile era allegato a una lettera dal contenuto abbastanza esplicito: «Prepara duecentomila euro o ammazziamo tua moglie e i tuoi figli»

COMO Una busta contenente un proiettile di pistola è stata recapitata al presidente dell’Amministrazione provinciale Leonardo Carioni. Il proiettile era allegato a una lettera dal contenuto abbastanza esplicito: «Prepara duecentomila euro o ammazziamo tua moglie e i tuoi figli».
La busta è arrivata ieri mattina a Turate, comune di cui Carioni è anche sindaco. L’avrebbe aperta sua figlia, che in quel momento era in casa da sola. Spaventatissima, ha subito avvertito il padre che era invece a Villa Saporiti, dove in mattinata era in corso una riunione di giunta. Carioni è tornato subito a Turate ma non ha voluto commentare l’episodio. Soltanto ieri sera, attorno alle 21, ha sporto denuncia ai carabinieri del comando provinciale di via Borgo Vico che sulla vicenda hanno subito aperta un’indagine.
A prima vista, anche se è presto per trarre conclusioni, scritto e contenuto farebbero pensare più che altro all’opera di un balordo dotato di un pessimo senso dell’umorismo. L’episodio non è stato comunque preso sotto gamba, anzi. Nelle prossime ore i militari tenteranno di ripercorrere a ritroso la strada della busta, inviata per posta. Se dovesse trattarsi davvero di un tentativo di estorsione, sarebbe comunque il primo episodio. Non risulta che la famiglia del presidente dell’amministrazione provinciale abbia mai ricevuto, in tempi più o meno recenti, richieste di questo tipo, o che qualcuno dei suoi figli sia stato mai avvicinato da persone in cerca di denaro. Quella dei proiettili è comunque una "moda" molto poco comasca che negli ultimi anni ha preso piuttosto piede. Ne sanno qualcosa altri due esponenti politici di primo piano, del comune capoluogo, gli assessori Diego Peverelli e Fulvio Caradonna, al centro, nel gennaio del 2008, di un episodio molto simile, sul quale non è ancora fatta completamente chiarezza. In quella circostanza si trattava addirittura di proiettili di carabina, sempre recapitati in busta tramite posta.
La firma della lettera aperta dalla figlia di Carioni farebbe riferimento a non meglio identificate organizzazioni mafiose. È probabile che nelle prossime ore e nei prossimi giorni la sorveglianza sul presidente, sulla sede dell’amministrazione provinciale e prima ancora sulla sua casa di Turate venga intensificata. Lui ha preferito non commentare, limitandosi a riferire a chi gli stava intorno di non avere alcuna intenzione «di invelenire inutilmente il clima».
St. F.

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