"Il proiettile mi ha tolto serenità
Ma sono forte e vado avanti"

«Sono forte, vado avanti tranquillo. In questo momento più che mai il nostro territorio ha bisogno che si lavori per risolvere i problemi». Tira dritto il presidente della Provincia, Leonardo Carioni, all’indomani dal ricevimento di una lettera anonima, messa direttamente nella cassetta della posta della sua abitazione a Turate, con un proiettile e la richiesta di 200mila euro. Pensa alla sua famiglia, a sua figlia che ha aperto la busta ed è rimasta sconvolta, ma cerca di tradurre in pratica quel «mola minga, tegn dur» tanto caro ai leghisti. «C’è tanta tensione politica - racconta il numero uno di Villa Saporiti e commissario provinciale del Carroccio - e la situazione amministrativa del Comune di Como e ancora tanti problemi sul tappeto e sul territorio. Dobbiamo pensare a risolverli, ma serve serenità. Non un clima di questo tipo. La lettera è personale, certo mi ha tolto un po’ di serenità, ma sono forte e vado avanti tranquillo. Non mi spavento certo di fronte a queste cose e questo mi porta ancor di più a lavorare per il territorio e per la mia gente. L’ho già messa nel dimenticatoio e come me ha fatto la mia famiglia: anche loro sono forti. Non nascondo la preoccupazione perché le minacce hanno coinvolto i miei figli, ma si va avanti».

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