Sonya Caleffi potrà
uscire dal carcere

Tavernerio: l’ex infermiera dell’ospedale Manzoni di Lecco condannata a vent’anni di carcere con l’accusa di avere ucciso cinque pazienti dell’ospedale Manzoni di Lecco iniettando ossigeno nelle loro arterie, potrebbe usufruire dei primi permessi premio a partire dal prossimo mese di febbraio

TAVERNERIO Sonya Caleffi, l’ex infermiera dell’ospedale Manzoni di Lecco condannata a vent’anni di carcere con l’accusa di avere ucciso cinque pazienti dell’ospedale Manzoni di Lecco iniettando ossigeno nelle loro arterie, potrebbe usufruire dei primi permessi premio a partire dal prossimo mese di febbraio. Le sarà consentito di uscire per qualche ora, probabilmente mezza giornata - per cominciare - da trascorrere assieme ai genitori. È, soprattutto, una questione di tipo aritmetico. Perchéquesto tipo di benefici scatta, per legge, quando si è scontata metà della pena e Sonya, che pure fu arrestata "solo" cinque anni fa, la metà della pena l’ha quasi superata. Fu arrestata nel mese di dicembre del 2004, cioè cinque anni fa. Gliene vanno aggiunti altri tre, che vengono scontati in virtù dell’indulto, poi un anno e tre mesi spettanti per la cosiddetta liberazione anticipata. Il conto è presto fatto: la somma dice che la Caleffi ha già scontato nove anni e tre mesi dei venti di condanna e che è pertanto quasi a metà strada. In carcere, peraltro, avrebbe una condotta irreprensibile. I vent’anni di condanna furono confermati in corte di Cassazione.

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