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Martedì 19 Agosto 2008
A Bellagio si chiude alle 22
Ordine del sindaco
Gli inglesi criticano gli italiani: se c'è qualcosa di divertente lo spengono
E i baristi di Bellagio insorgono contro il sindaco
BELLAGIO Paese chiuso per scarso divertimento dalle 22. Secondo alcuni titolari di locali la vita notturna dura fino a quell’ora, per colpa di un’ordinanza del sindaco Mario Gatti, che impedisce di fare musica e rumore la sera inoltrata. Se il quotidiano britannico “Independent” titolava negli scorsi giorni: «Turisti attenti: se una cosa è divertente, l’Italia ha una legge che la vieta», suscitando molte critiche. A Bellagio c’è chi finisce con il dare ragione al tabloid: «Da noi non ci si può divertire la sera, non si possono realizzare manifestazioni perché dalle 22 dobbiamo smettere di fare musica o rumore. Non c’è una manifestazione divertente, non c’è nulla, per i giovani», racconta Giulio De Bernardi della “Divina Commedia”, pub in pieno centro.
Nel mirino del quotidiano inglese le ordinanze troppo “facili” dei sindaci principalmente dei paesi turistici, e nell’articolo si citano esempi particolari.
All’elenco De Bernardi aggiunge: «A Bellagio dopo le 22 non sì può fare musica o rumore, salvo due giorni a settimana e anche in questi due giorni bisogna smettere a mezzanotte. Per un paese turistico come il nostro l’ordinanza è quantomeno illogica, considerando poi che non c’è nulla per svagarsi. Almeno l’iniziativa dei singoli dovrebbe essere tutelata. Io ho dovuto persino tramutare un locale conosciuto e apprezzato di musica dal vivo: “Le Streghe”, in un’internet point. Questo a causa delle continue lamentele dei vicini a cui l’amministrazione ha dato fede».
Secondo De Bernardi con questa ordinanza il sindaco castra l’iniziativa privata, costringendo Bellagio ad essere un paese che chiude alle ventidue: «Come si può organizzare qualcosa, tenere aperto un locale di musica, se poi alle dieci di sera o a mezzanotte devi mandare a casa tutti? Diventa improponibile per il privato, e in tanti infatti hanno rinunciato».
Concorda con De Bernardi il titolare dell’Hotel Suisse di piazza Mazzini, Guido Sancassani, esponente anche della Lega Nord: «Mi sembra molto strano che un paese turistico come Bellagio debba sottostare a queste limitazioni - spiega -. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, un borgo che alla sera si svuota. Mi preme poi far notare quanto poco proponga l’amministrazione per il divertimento di turisti e bellagini».
A Bellagio insomma alcuni da ora in poi si abboneranno all’Indipendent.
L’assessore al turismo Carlo Sancassano mette come priorità per il paese la tranquillità dei residenti: «La nostra decisione, e l’ordinanza conseguente, nasce da una richiesta dei residenti che negli scorsi anni si lamentavano di locali che proponevano, fino alle due - tre di notte, musica ad alto volume. Per questo motivo abbiamo deciso di fissare un orario limite e otto serate mensili, per locale, in cui si può derogare e continuare a fare spettacolo fino a mezzanotte. Ci sembra una scelta equilibrata».
Giovanni Cristiani
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