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Martedì 14 Ottobre 2008
Accattonaggio con i bimbi,
l’ordinanza è lettera morta
An all’attacco: «Diventa inutile se non viene fatta rispettare»
È passato un mese da quando è entrata in vigore l’ordinanza del sindaco Stefano Bruni contro i clochard, gli zingari “accattoni” e tutte le altre tipologie di questuanti. Ma nulla è cambiato. In determinati angoli della città la loro presenza è tuttora visibile. Sono spesso ai semafori di viale Innocenzo, nelle vie del centro storico e persino tra le bancarelle del mercato coperto dove, tra l’altro, alcuni sono dediti a borseggi e piccoli furti. La situazione, in un mese di ordinanza (il provvedimento è stato firmato l’11 settembre) è rimasta pressoché immutata, nonostante la severità delle punizioni previste. Chiedere l’elemosina in città in teoria comporta tra i 25 e i 500 euro e le forze dell’ordine possono sequestrare le monete e le banconote raccolte dai questuanti fermati e sanzionati. Ma cosa se fa Como di un’ordinanza se questa non viene fatta rispettare? Se l’è chiesto il gruppo consigliare di An che ieri ha depositato una lettera rivolta al sindaco per chiedere l’applicazione puntuale delle disposizioni dell’ordinanza, nonché la messa in campo di maggiori controlli per assicurare che venga rispettata.
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