Aeroporti, i piccoli scali crescono
grazie alle tariffe low-cost

Le tariffe low-cost, i prezzi bassi per un volo in aereo, pagano e fanno crescere in termini di traffico e di passeggeri i piccoli scali nazionali. E non èp un caso che in questa prima verifica spiccano proprio gli scali di destinazioni turistiche: Umbria, Sardegna e Puglia

La strategia delle low cost, che puntano su nuove rotte e scali alternativi, traina la crescita dei piccoli aeroporti italiani. Il traffico passeggeri è ancora in crescita, nel 2007, in quasi tutti gli scali, con una media nazionale del +10,1%: un quadro delineato dalle note annuali della Banca d'Italia sull'Economia nelle diverse regioni.
In Umbria, «è più che raddoppiato» il numero di passeggeri dell'aeroporto di Perugia Sant'Egidio, a quota 98 mila. Un incremento «interamente derivato dall'istituzione di nuovi collegamenti internazionali da parte di compagnie low cost», mentre «sulle tratte nazionali il movimento è rimasto sostanzialmente stabile». Così è stato «favorito dall'offerta di tariffe a basso costo» l'aumento del 7% dei passeggeri degli aeroporti della Sardegna, dove le low cost hanno spinto al +23,1% la crescita nei voli internazionali a fronte di un più modesto +2,3% del numero dei viaggiatori sulle rotte nazionali. L'ammodernamento della pista ha permesso all'aeroporto di Alghero un balzo del +21,5%. In calo Olbia -1,7%, per la flessione del 5,8% dei passeggeri sulle rotte domestiche a fronte di una crescita dell'8,1% nei voli internazionali. Anche in Puglia gli aeroporti beneficiano «dell'incremento dei passeggeri sui voli internazionali e del crescente traffico perfezionato dai vettori low cost»: il traffico passeggeri «è notevolmente aumentato rispetto al 2006», +19%.
Crescono «a ritmi più che doppi» rispetto al 2006 gli aeroporti del Piemonte, con passeggeri in crescita dell'8,4%: in questo caso sono i voli nazionali ad accelerare dal +1,4% del 2006 al +12,5% del 2007, mentre nei voli internazionali la crescita annua è stabile, + 5,9%. Nelle Marche sono aumentati del 3,7% i passeggeri dell'aeroporto di Falconara Marittima a quota 500mila. Mentre in Campania l'aeroporto di Napoli Capodichino ha visto aumentare i passeggeri del 13,3%, più nei voli nazionali (+15.2%) che negli internazionali (+11.1%) In Liguria rallenta la crescita del traffico passeggeri all'aeroporto di Genova, che nel 2007 si ferma al 4,5%. Più contenuta la crescita degli aeroporti calabresi: +3,8% dei passeggeri, in questo caso a fronte di una contrazione del numero dei voli (-2,8%) e dei passeggeri dei voli internazionali (-6,5%). È invece tornato a crescere il numero dei passeggeri sulle tratte internazionali dell'Aeroporto d'Abruzzo (+11,6%) che era in calo nel 2006: complessivamente a Pescara il flusso di passeggeri nel 2007 è salito al +9% (+4,4% nazionali).
Crescono anche gli aeroporti veneti: a Venezia, Verona e Treviso i passeggeri sono aumentati del 13,5%, più che nel 2006. Mentre in Emilia Romagna, presso gli scali di Bologna, Forlì, Parma e Rimini il traffico passeggeri è aumentato di oltre il 12%, più sulle rotte internazionali (+13,4%) che in quelle domestiche (+9,8%).
Su un livello diverso si muove la sfida tra Lazio e Lombardia, sede dei principali aeroporti italiani. Nel sistema aeroportuale laziale, dominato dall'hub di Roma Fiumicino, il principale scalo italiano, il numero dei passeggeri del 2007 ha sfiorato quota 38 milioni, in aumento del 9,3%. Il numero di passeggeri negli aeroporti lombardi è aumentato, «seppure in decelerazione», del 7,5%: +9,6% a Milano Malpensa, +9,5% a Bergamo Orio al Serio, +2,4% a Milano Linate. In calo i passeggeri a Brescia Montichiari, -18,3%, «che ha quasi completamente perso l'attività nazionale».

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