Alitalia, la Cai offre un miliardo
I piloti vanno allo scontro

Primi dati emersi ieri dall'analisi dell'offerta presentata dalla cai, la compagnia guidata da Colaninno per rilevare Alitalia: l'offerta indica in un miliardo le risorse messe sul tavolo. Intanto, i piloti hanno deciso di andare allo scontro e di non firmare l'accordo.

Un miliardo per gli assett di volo dell'Alitalia. È quanto offre Cai per la parte buona della compagnia commissariata, su cui gli advisor del ministero dello Sviluppo economico e del commissario devono esprimere in settimana un giudizio di congruità.
Nell'attesa, Cai procede spedita per il decollo della Nuova Alitalia il primo dicembre mentre i piloti si preparano a fronteggiare un periodo di lotta, anche con un fondo di solidarietà, perchè - dicono - la loro dignità non può essere messa in discussione da nessuno, tantomeno da Cai.
Agenda fitta di incontri per l'amministratore delegato Rocco Sabelli: oggi ha incontrato il presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà, che dovrà esaminare la fusione fra Alitalia e AirOne; domani, assieme al commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi e al presidente dell'Enac, Vito Riggio, Sabelli sarà a Ginevra per una riunione con il numero uno della Iata, Giovanni Bisignani, per parlare dei rapporti con Alitalia e con la aviolinea che sta per nascere.
Un ringraziamento ai «coraggiosi imprenditori che vogliono fare di Alitalia una compagnia dedita al profitto, per portare qui turisti stranieri» è arrivato dal premier Silvio Berlusconi, che incontrerà la cordata la prossima settimana.
Uno sforzo impegnativo quello della cordata, secondo Riggio, visto che «stanno cacciando i soldi e, in un momento difficile per le compagnie aeree ci deve essere grande rispetto».
Cai pagherà gli assett di Alitalia in più tranches, ha fatto sapere Fantozzi, parte in denaro (100 milioni al closing dell'operazione previsto il 30 novembre 2008), parte accollandosi debiti e con il pagamento del «saldo algebrico tra specifiche partite debitorie e creditorie». Per beni e contratti di Alitalia Cai mette sul tavolo 900 milioni, per Alitalia Servizi 57 milioni, 7 milioni per Alitalia Airport, 19 per Alitalia Express e 17 per Volare. Fra i beni ci sono, tra l'altro, 64 aeromobili di proprietà anche gravati di ipoteca, con relativi motori (anche di scorta) di proprietà dei venditori e i contratti di leasing di 29 aerei, tutti i diritti di atterraggio, decollo, sorvolo e traffico, utilizzati o meno, esclusi quelli del trasporto merci «All Cargo».
Mentre all'Enac procede l'istruttoria economica e tecnica che entro fine mese dovrebbe consentire il rilascio di certificazioni e licenze per il decollo della nuova Alitalia (Cai dovrà gia aver rilevato da Alitalia assett e avere equipaggi, ha detto Riggio), i sindacati hanno ricevuto oggi le lettere sulla procedura di mobilità e licenziamento collettivo del personale di Alitalia Servizi (3.344 dipendenti), Volare (466) e Alitalia Airport (3.239), dopo quelle di ieri relative ad Alitalia spa (8.429 lavoratori) e Alitalia Express (597). In totale, la procedura riguarda 16.075 unità e da questo bacino e da quello dei dipendenti di AirOne (per la quale è possibile una procedura di ristrutturazione di azienda) Cai assumerà i 12.639 dipendenti della Nuova Alitalia. Per venerdì prossimo, Fantozzi ha convocato le nove sigle sindacali per un aggiornamento della situazione della compagnia.
Affinchè l'operazione di Cai vada a buon fine, ha spiegato Riggio, Fantozzi deve mantenere in vita la società fino al momento della cessione di asset a Cai, «perchè morta non si può vendere a nessuno» e ora Alitalia sta volando con una licenza provvisoria perchè c'è un piano di salvataggio. Per superare l'esame di Bruxelles, il cui esito sarà il 12 novembre, è necessario dimostrare che c'è discontinuità tra Alitalia e Cai, la quale deve ereditare attivi e passivi, ma «è evidente che - ha osservato Riggio - se subentra anche nel passivo Cai non può reggere». Cai potrà avere gli stessi slot di Alitalia in Italia e gran parte dei diritti bilaterali internazionali, ma non tutti - ha detto Riggio - perchè dovrà dimostrare di essere in condizione di esercitarli. Ed in alcuni casi già la vecchia Alitalia non li sta esercitando da tempo con il rischio di contestazioni da parte di compagnie concorrenti. I lavoratori del cargo Alitalia, infine, sono molto preoccupati e chiedono chiarezza sul loro futuro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA