Alitalia, la trattativa è chiusa
Chi non firma, niente cassa integrazione

Il presidente della Cai, Roberto Colaninno, è stato categorico: la trattativa è chiusa, nessuna ulteriore convocazione. E il governo va oltre: chi non firma l'accordo non usufruirà della cassa integrazione. A questo punto la chiamata per i piloti sarà individuale, e varrà anche per Ryanair

Fra Cai, governo e sindacati il caso Alitalia è archiviato. Nessuna ulteriore convocazione, quindi, nè da parte di Compagnia aerea italiana nè dall'Esecutivo delle cinque sigle del 'fronte del nò, che non hanno firmato venerdì scorso - a differenza dei confederali - le intese su contratti e criteri di selezione e assunzione. Se le associazioni dei piloti e degli assistenti di volo di Alitalia e AirOne non firmeranno, Cai procederà a chiamata individuale e chi rifiuta non avrà la cassa integrazione. Cai, poi, ha detto assumerà anche piloti, hostess e steward di altre compagnie, come Ryanair.

E ai sindacati è arrivata, oggi, la prima lettera dal commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, riguardante la messa in mobilità, che avvia la procedura di licenziamento, del personale di Alitalia (8.429 addetti) e Alitalia Express, il vettore regionale del gruppo, in cui ci sono 597 dipendenti. Contestualmente ai licenziamenti, Cai assumerà 12.630 persone per evitare l'interruzione dell'operatività.
No secco, dunque, da Roberto Colaninno e dal governo (Matteoli, Sacconi, Scajola) alla richiesta di convocazione avanzata dalle cinque sigle a Cai e al governo. Anche perchè qualsiasi ritocco metterebbe a rischio il futuro di Alitalia. A nessuno, ha detto Matteoli, è permesso «di porre un veto alla possibilità di investire e di far partire una impresa come quella che sta nascendo per Alitalia». Le associazioni dei piloti Anpac e Up, degli assistenti di volo Avia e Anpav e l'Sdl sono stretti in un angolo. «Raccontano cose non vere», di discriminazioni nelle assunzioni, «che Cai ha smentito», ha affermato Matteoli auspicando che prevalga il buon senso e che non ci siano scioperi.

La risposta potrebbe essere la precettazione perchè «il governo non può permettere il blocco degli aeroporti», ha aggiunto, dicendosi poi «indifferente» se alcune sigle del fronte del 'nò sono politicamente vicine ad Alleanza Nazionale o Forza Italia, perchè «stanno sbagliando». Gli 'irriducibilì, al momento, non intendono arrivare alla soluzione estrema ma assicurano che riescono a fatica a tenere calma la base.
Sulle assunzioni Colaninno ha spiegato che sarà mandata una lettera a ciascun lavoratore di Alitalia e AirOne ma anche di a piloti e hostess di altre compagnie, compresa Ryanair, con la proposta di lavoro che, se accettata, potrà essere firmata. Ma «Colaninno, che non ha esperienza di trasporto aereo - ha detto il presidente dell'Up, Massimo Notaro - deve considerare che occorre tempo per addestrarli perchè volano su aeromobili di tipo diverso da quelli di Alitalia». Intanto anche Eurofly (controllata al 46,1% da Meridiana) è pronta ad assumere piloti di Alitalia e a rilevare le bande orarie (slot) della compagnia.
I ministri delle Infrastrutture e trasporti Altero Matteoli e del Welfare Maurizio Sacconi sono stati chiari nel dire che chi rifiuta un lavoro equipollente perde il diritto agli ammortizzatori sociali. È la legge. «Un ricatto», secondo il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, mentre l'Avia sostiene che è Cai a violare le norme sulle retribuzioni, che saranno inferiori di almeno il 25% rispetto alle attuali.

Cai comincerà con 12.630 dipendenti, ma «nello spazio di un anno può essere in condizioni di riassumere» ha detto Matteoli, aggiungendo che «se Cai non è messa in condizione di partire, l'alternativa è il fallimento», anche perchè Fantozzi «ha fatto i miracoli per andare avanti, ma ora dice che non ha più denaro e c'è il rischio che gli aerei vengano messi a terra». Quanto al prestito ponte di 300 milioni di euro dato dal precedente governo ad Alitalia, se fosse giudicato aiuto di Stato dalla Ue «resterebbe nella bad company, e quindi il commissario Fantozzi dovrebbe restituirlo attraverso il ricavato di tutto ciò che vende» a Cai e ad altri, ha detto Matteoli.
Colaninno ha confermato che entro novembre Cai sceglierà il partner straniero ed entro Natale si volerà con la nuova Alitalia. Sia Air France sia Lufthansa hanno caratteristiche estremamente interessanti, ma per nessuna è stata fatta pressione politica.

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