Alitalia, primo confronto positivo
allarme conti: soldi per un mese

Primo incontro positivo fra sindacato e governo sul piano di rilancio della nuova Alitalia. Il governo, su richiesta delle sigle sindacali, ha confermato l'interessere a discutere prima il piano industriale di rilancio della compagnia e poi di confrontarsi sul nodo esuberi. NUovo incontro giovedì prossimo.

Alitalia ha l'ultima occasione possibile per salvarsi. In cassa, a fine settembre, potrebbero rimanere solo 30-50 milioni di euro. Per evitare il fallimento, i tempi sono strettissimi: o si raggiunge entro metà settembre un accordo condiviso con i sindacati sull'offerta che sarà accettata dall'azienda o il commissario straordinario, Augusto Fantozzi, dovrà portare i libri in tribunale.
Il faccia a faccia sul futuro dell'Alitalia partirà giovedì prossimo con l'analisi del piano industriale - già consegnato dalla cordata guidata da Colaninno a Fantozzi - e solo dopo si parlerà di esuberi. Una decisione che rispetta la richiesta dei sindacati, i quali però dovranno chiudere una trattativa che dovrà essere «incisiva» entro il fine settimana successivo. E questa volta, «viste le criticità, sono tempi imposti, la dead line non è metaforica», ha chiarito il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. Ma «il governo non intende assentarsi», ha assicurato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta.
È, in sintesi, il contenuto dell'incontro su Alitalia svolto oggi al ministero del Lavoro tra le sigle sindacali presenti in azienda e, oltre a Letta, Sacconi e Fantozzi, i ministri alle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli, delle Politiche Comunitarie, Andrea Ronchi, e il sottosegretario allo Sviluppo economico Ugo Martinat.
«Credo sia l'ultima occasione possibile. Siamo per trovare una soluzione», è il messaggio lanciato da Letta, che ha aggiunto: «Il nostro dovere è mettere il commissario nelle condizioni di conoscere la situazione e poi dovrà valutare le offerte. Una, quella della Cai (Compagnia Aerea Italiana, messa in piedi da Intesa SanPaolo, ndr) è nota». Se ne arriveranno altre, ha proseguito Letta, il commissario le valuterà e, una volta accettata l'offerta, aprirà con i sindacati il confronto sul piano industriale.
Fantozzi ha sottolineato che bisogna lavorare bene con i sindacati e risolvere il problema, assicurando che ce la metterà tutta minimizzando i sacrifici e dando trasparenza ma, ha avvertito, «ci sono tempi brevissimi in cui servono accordi sindacali condivisi per passare la compagnia ancora in vita all'acquirente». Se si arriverà al punto in cui non ci sarà più benzina, ha aggiunto, «sarò costretto a portare i libri in tribunale». Alitalia, ha stimato, a fine agosto aveva in cassa Alitalia 195-200 milioni di euro, che a settembre scenderebbero a 30-50 milioni (oggi Alitalia ha pagato 50 milioni alla Iata, per non interrompere il servizio di biglietteria internazionale).
Quindi, prima piano industriale e poi occupazione ed esuberi, «su cui - ha spiegato Sacconi - saranno praticate politiche di tutela attiva non solo per il reddito, ma anche con una rapida ricollocazione».
Apprezzamento da parte dei sindacati per il metodo di avvio del confronto ma, per un giudizio complessivo, si attende quella che sarà molto probabilmente una trattativa non-stop sul piano industriale. 

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