Altro schiaffo per Bruni:
va "sotto" anche D'Alessandro

La mozione di sfiducia non passa per un voto ma il risultato evidenzia la precarietà degli equilibri nella maggioranza

L’assessore all’Urbanistica, Umberto D’Alessandro, si è salvato in extremis dalla sfiducia. La mozione presentata dall’opposizione per chiedere le sue dimissioni a seguito della vicenda del cantiere edile di via Magni (bloccato da un’ordinanza di sospensione lavori) giovedì sera non è stata approvata. Ma il risultato della votazione a scrutinio segreto ha comunque evidenziato tutta la precarietà di equilibri della maggioranza. Su 37 votanti voti favorevoli alla sfiducia sono stati 18, i contrari 16, le schede bianche 2 e 1 voto nullo. Benché la maggioranza dei votanti abbia votato a favore (il centrosinistra era presente con 14 consiglieri), la mozione non è stata dichiarata approvata. Il numero di voti favorevoli minimo per far sì che la mozione passasse sarebbe dovuto essere 19.
La caccia all’uomo tra i banchi del centrodestra è iniziata subito dopo la lettura del risultato della votazione. Si cercano i franchi tiratori. Una ricerca presto fatta. I consiglieri di area liberal di Forza Italia si sono presentati a inizio seduta con il papillon al posto della cravatta.
Dario Alemanno

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