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Sabato 10 Maggio 2008
Antimafia, anche Como indaga
sul banchiere svizzero
Nicola Bravetti, ai domiciliari con l'accusa di aver contribuito a far sparire i soldi della mafia nei paradisi fiscali, sotto inchiesta anche sul Lario. Identificato a Palermo uno spallone di valuta comasco
Secondo la Dda di Palermo tra i 13 milioni di euro sequestrati alla Arner Bank di Nassau - isole Bahamas - vi sarebbero anche i soldi che Giovanni Falcone fece sequestrare a Francesco Zummo (ai domiciliari assieme al figlio Ignazio e al banchiere elvetico Nicola Bravetti) nel corso dell’operazione "Pizza Connection", denaro dissequestrato nel marzo 1994 dal procuratore pubblico di Lugano. Ora quei soldi, che in parte farebbero parte «dell’ingente patrimonio all’estero» dell’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino, sono al centro di una nuova inchiesta antimafia in base alla quale si confermerebbe il ruolo cruciale dei forzieri elvetici come nascondiglio per il denaro di Cosa Nostra. A consegnare la figura di Nicola Bravetti, vicedirettore della Arner Bank di Lugano, all’antimafia di Palermo sono stati gli uomini del nucleo di polizia tributaria di Como e il pm lariano Mariano Fadda. Sono loro, già nel 2005, ad aver aperto per primi un fascicolo d’inchiesta a carico di Bravetti (indagato dalla procura di Como con l’ipotesi di reato di riciclaggio). Intanto gli uomini della direzione investigativa antimafia hanno scoperto, lo scorso anno, la presenza in quel di Palermo di un comasco (sulla cui identità vige il massimo riserbo) ritenuto un importante spallone di valuta.
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