Anziani: più badanti che posti
nelle case di riposo

Sono 4.164 i posti nelle 54 residenze sanitarie assistenziali della nostra provincia, 600 in più sul 2007 e la lista d’attesa è di 1.481 richieste. Complicato stabilire quanti anziani hanno un aiuto in casa, ma potrebbero essere circa diecimila

Più badanti che posti nelle case di riposo, in provincia di Como. Anzi, il doppio. E la badante è solo una componente nella grande mappa dell’assistenza rivolta alla persone anziane, il 20 per cento della popolazione comasca, il 23 % in città, uno su dieci accudito o aiutato in casa.
Sono 4.164 i posti nelle 54 residenze sanitarie assistenziali della nostra provincia, 600 in più sul 2007 e la lista d’attesa è di 1.481 richieste, 300 in meno sull’anno precedente. Dodici case di riposo dispongono di 313 posti, complessivamente, per l’assistenza diurna, dai pasti all’animazione, terapie ed igiene personale. Totale, quasi 6.000 anziani, tra chi c’è e chi vi aspira, vedono il loro futuro in una struttura, sempre più di carattere sanitario, poiché la vita media si allunga, ma viene meno l’autosufficienza.
Però, migliaia di anziani sono in casa: a tempo pieno o per qualche ora al giorno, qualcuno è con loro. Potrebbero essere  almeno 10.000, entità data dalla somma di più modelli d’assistenza, rivolta sia ai 455 anziani invalidi al 100%, sia al novantenne in salute, ma che non può gestire tutto da sé. È un calcolo complicato stabilire esattamente quanti sono: i dati ufficiali della Questura affermano che le badanti in possesso di permesso di soggiorno in provincia di Como sono 296. E sono 1.125 gli extracomunitari in possesso di permesso per lavoro domestico. Di questi, certamente una quota svolge funzione di colf, ma forse anche di badante. Si tratta, comunque, di lavoratori e lavoratrici regolari, a servizio della casa e della persona. Ma secondo una stima di Rosangela Pifferi, responsabile dell’ufficio stranieri della Cisl, sono almeno duemila le badanti che dal 2002, anno di sanatoria e di entrata in vigore della legge Bossi-Fini, lavorano nel comasco e non sono solo extracomunitarie, ma anche europee, polacche, ungheresi e poi neo comunitarie, come rumene e lituane.
Maria Castelli

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