Aziende comasche
al traguardo dei 100 anni

Sono 87 in tutta la provincia le imprese con oltre un secolo di attività. Ma in totale sono almeno 154 quelle che hanno superato i 60 anni vita, anno in cui è stata aperta la Camera di Commercio a Como.

Como - Ci sono imprese in provincia di Como che stanno superando il secolo di storia. E almeno 145 hanno superato i 60 anni, tutte aziende nate prima del 1940. Aziende di piccole dimensioni non scalfite dal tempo e capaci di resistere ai cambiamenti politici, all’andamento dei mercati, alle rivoluzioni tecnologiche. Attività che non hanno subito profonde trasformazioni, ma che si sono conquistate una fetta di mercato, rimanendo fedeli ai dettami di chi, in un passato ormai lontano, le aveva pensate e fondate. Sono quasi novanta le realtà economiche lariane che nel 1925, anno in cui la Camera di Commercio di Como ha aperto i battenti, hanno varcato la soglia di via Parini e si sono registrate dando il via ufficiale al proprio lavoro. Parecchie di queste erano già state fondate in un periodo antecedente. Tutte, 87 per la precisione, sono ancora attive. Nel numero è necessario fare una distinzione: 42 risultano essere cooperative. Le rimanenti sono piccole aziende che, in quasi cento anni di storia, hanno tramandato la propria attività di padre in figlio, mantenendo intatta la propria posizione giuridica. Aziende che non si sono smembrate né hanno avuto fusioni. Un dato che riconosce stabilità e continuità di lavoro, inalterate nei decenni. «Brugger era mio nonno, di origine svizzero-tedesca - spiega Alessandro Lietti, titolare, dal 1998, dell’azienda “Officina Meccanica Brugger”, fondata nel 1920 di via Borsieri, in centro a Como, dove si trova ancora oggi e lavora con 24 dipendenti -. Fino alla metà degli Anni ’70 ci siamo dedicati alla creazione di macchine e accessori per il settore tessile. Poi la nostra produzione si è trasformata. Oggi creiamo prodotti meccanici di precisione, conto terzi. La filosofia di lavoro? Per ciò che riguarda la praticità, mantenere sempre un buon aggiornamento tecnologico. Dalla mia famiglia, molto religiosa, ho imparato ad avere una sensibilità indirizzata non unicamente al profitto. Credo che questo aspetto abbia caratterizzato tutta la nostra attività». E se la «Officina Meccanica Brugger» sta per compiere un secolo di storia la «Lario Calzaturificio» di Cirimido cento anni li ha superati. L’azienda è alla quarta generazione. Due fratelli, Tommaso e Mario Saibene, guidano l’impresa lariana che è nata, con il bisnonno Gerolamo Saibene, nel 1898. «Probabilmente l’inizio dell’attività può essere datata ancora prima del 1898 - spiega Emanuela Rossi direttrice commerciale -, ma non abbiamo documentazione ufficiale. Siamo uno dei calzaturifici più antichi esistenti sul territorio nazionale. Si cominciò dalla fornitura di scarpe per i soldati. Oggi, la produzione è rivolta esclusivamente alla donna». Anche nel cuore della Brianza comasca, l’arte di costruire mobili ha sfidato i rigori del tempo. Nel canturino ci sono alcune aziende che si avvicinano al secolo di storia. «Negli ultimi anni abbiamo cercato di ampliare la nostra azienda implementando il settore commerciale - spiega Angelo Borghi, 46 anni, nipote del fondatore della “Borghiarredare”, costituita attorno al 1915 -. Abbiamo, però mantenuto una struttura costante nel tempo, seguendo le regole tramandateci dal passato». Non solo l’abbigliamento e il mobile riescono a raggiungere il primato di “azienda secolare”. Anche il settore alimentare si difende. La data di avvio del «Salumificio Gianoni» di Canzo risale alla fine dell’Ottocento. «Il mio bisnonno aprì un negozio di alimentari - spiega Alessandra Gianoni, 34 anni, attuale titolare del salumificio -. E da lì è iniziata tutta l’attività che, oggi, portiamo avanti, con diciotto dipendenti». Nelle parole degli interlocutori traspare una composta riservatezza. Un lavoro che predilige l’ombra alle luci della ribalta, come avverte l’antico proverbio di non «fare il passo più lungo della gamba», ma che non ha impedito di esprimersi al meglio nel proprio settore. E contando su un bagaglio di esperienza, consegnato dalla storia come ricchezza irripetibile, senza perdere il desiderio di continuare a progettare.
Sara Della Torre

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