Aziende truffate per 450mila euro:
in manette tutta la banda

I carabinieri della compagnia di Como hanno arrestato 12 persone, tutti napoletani, che con assegni rubati hanno truffato 35 aziende, di cui due nel Comasco: la Guerci di Drezzo e l'Albisetti di Vertemate con Minoprio

COMO - In due anni hanno truffato con assegni rubati 35 aziende in tutto il nord Italia, di cui due nel Comasco, mettendo a segno 10 milioni di euro di bottino, di cui 450mila euro nella nostra provincia.
La banda, composta da napoletani, è stata sgominata dai carabinieri dell'aliquota operativa di Como che, dalle denunce delle società comasche truffate (la Guerci di Drezzo e l'Albisetti di Vertemate con Minoprio), hanno iniziato l'indagine che nei giorni scorsi ha portato all'arrestato del capo, Massimo Pariota, 36 anni di Napoli, e di 11 fra camionisti e altri soggetti appartenenti alla banda.
La tecnica utilizzata per la truffa era sempre la stessa: ingegnosa e redditizia. Pariota concordava con il titolare dell'azienda presa di mira l'acquisto della merce, il giorno seguente si presentava il camionista con un assegno del quale il titolare dell'azienda verificava l'autenticità telefonando alla banca emittente, filiali con sede a Napoli. La telefonata veniva però intercettata da un complice della banda che, spacciandosi per il direttore di banca, dava all'ignaro imprenditore massime garanzie sulla solvibilità dell'assegno che in realtà era rubato e scoperto.
Con questa tecnica sono state truffate la Guerci, importatore di pesce di Drezzo, per 300mila euro e l'Albisetti di Vertemate con Minoprio, produttore di intimo su licenza, per 150mila euro. I capi d'accusa nei confronti di Pariota e la banda sono di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al riciclaggio di denaro, intercettazioni telefoniche e sostituzione di persona.
Le indagini dei carabinieri della compagnia di Como, coordinati dal pm Giuseppe Rose, sono durate un anno.
G. d. V.

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