Basta Luna Park
Ma il sindaco non è d'accordo

Agosto è il mese del Luna Park ma due villeggianti protestano e chiedono la cancellazione nel 2009

BELLAGIO Luna park: paradiso per i più giovani, fastidio per chi, invece, a San Giovanni di Bellagio ci va per riposare, magari dopo un anno di fatiche.
Dal parco della frazione, ormai, le giostre se ne sono andate. A rimanere però sono le lamentele di chi, dopo aver scritto al municipio, chiede pubblicamente al Comune di rivedere la consuetudine di ospitare ad agosto i giochi. Una tradizione che – ricorda il sindaco, Mario Gatti - risale addirittura a una trentina d’anni or sono, con due settimane di giostre agostane per la felicità dei ragazzi e qualche mugugno, ma a suo dire non di più, da parte dei residenti più sensibili al rumore. Tra chi proprio non ci sta ad accogliere luna park, schiamazzi, auto e motorini ci sono due turisti di vecchia data, Guido Crespi e Gianna Cavadini, che, da diversi anni, si spostano da Milano a Bellagio alla ricerca di «alcuni giorni di relax, lontani dai rumori fracassoni delle città». Una possibilità offerta a tutti gli ospiti della «Perla del Lario», «a esclusione di quelli con case di proprietà o in affitto della frazione San Giovanni–Guggiate - si lamentano i due -. Da anni la frazione è interessata, durante il mese di agosto, dall’arrivo del luna park. Nei primi tre giorni che precedono l’apertura, gli abitanti sono costretti a combattere per la conquista di un posto auto non in divieto di sosta, per l’arrivo degli autoarticolati che trasportano le attrezzature. Medesimo problema di parcheggio lo abbiamo alla partenza dei camion. Vi sono poi da sottolineare i disagi conseguenti alla assordante musica delle giostre». I due villeggianti chiedono al Comune di non autorizzare più - nel 2009 - la presenza delle giostre.
«Quindici giorni soltanto nel mese di agosto - ribatte il primo cittadino di Bellagio Mario Gatti -, con l’autorizzazione per le giostre di funzionare fino alle 11,30. Mi sembra più che accettabile, tenendo conto che - considerando, come mio dovere, le esigenze globali collettive e non solo quelle di pochi - si porta un giusto svago ai nostri ragazzi».

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