Bayehe dal Camerun a Cantù

La svolta, il tutto nato quasi per caso: «Avevo 13 anni e un allenatore di basket si avvicinò a me, colpito dalla mia altezza»

Nella sua città di origine, Yaoundè in Camerun, Jordan Bayehe, non è certo il basket il centro di interesse: lì, caffè, cacao, canna da zucchero e gomma sono i pilastri dell’economia. Ma era impossibile non notare, un ragazzone tredicenne alto quasi due metri come Jordan Bayehe. Fresco d’ingaggio (biennale) con la Pallacanestro Cantù dopo una grande stagione a Roseto in A2, l’ala/centro del ’99, alto 204 centimetri, ha raccontato la sua storia particolare.

«Quando ero piccolo – racconta Bayehe – nessuno in Camerun conosceva il basket, sport che invece negli ultimi anni è cresciuto, grazie ad alcune stelle Nba».

Che rispondono ai nomi di Joel Embiid, star dei Philadelphia 76ers anche lui di Yaoundé e dell’ala Pascal Siakam, protagonista nei Toronto Raptors, campioni nel 2019. «Ma il calcio, però, resta lo sport nazionale: il mio idolo era Samuel Eto’o».

Poi, però, la svolta, il tutto nato quasi per caso: «Avevo 13 anni e un allenatore di basket si avvicinò a me, colpito dalla mia altezza».

Quindi, iniziò il corteggiamento. «Quell’allenatore mi voleva a tutti i costi ma, di lui, apprezzai il fatto che rispettò il mio percorso di studi. Non possedevo ancora un telefono, gli diedi il numero di mia sorella che, poverina, si ritrovò sommersa da chiamate e messaggi».

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