Berlusconi chiude al dialogo con Veltroni
"S'ì al lodo Alfano o riflessione sul sistema"

Il premier si scaglia contro le affermazioni del leader dell'opposizione, Walter Veltroni, che lo accusa di portare l'Italia allo sfascio. ma siprattutto sulla Giustizia parla chiaro: o passa il lodo Alfano o sarà il caso di fare una riflessione sul sistema nel suo complesso.

 Nessun dialogo con l'opposizione perchè le parole di Walter Veltroni dimostrano che una collaborazione è impossibile; rassicurazioni sul fatto che la nuova Alitalia resterà, anche in futuro, italiana; ma soprattutto una considerazione che suona più come un monito: se il lodo Alfano sull'immunità delle alte cariche dello Stato non dovesse passare si dovrà aprire una «profonda riflessione» sull'intero sistema della giustizia. Dopo quattro giorni passati in un centro benessere fra massaggi e cure alla schiena, Silvio Berlusconi appare in ottima forma e più battagliero che mai.
Determinato a portare avanti l'azione di governo a colpi di maggioranza e pronto a rispondere colpo su colpo agli attacchi che vengono dall'opposizione.
È da poco passata l'ora di pranzo quando il presidente del Consiglio compare sulla soglia della struttura che da mercoledì scorso lo ospita. Il premier appare dimagrito e sereno. Saluta il personale di Marc Messeguè e li ringrazia per quanto hanno fatto per lui. Prima di lasciare il centro benessere, però, il Cavaliere approfitta della presenza di alcuni cronisti per togliersi alcuni sassolini dalle scarpe.
Dopo avere elogiato le bellezze dell'Umbria («non è bellissima è più che bellissima»), il premier affronta uno ad uno i temi dell'attualità politica. A cominciare da Alitalia: «Credo si possa dire che abbiamo concluso anche questo impegno», dice il Cavaliere, aggiungendo, «manca poco ma sono fiducioso che si concluderà con tutti. Quanto al futuro, Berlusconi assicura che la nuova compagnia aerea resterà italiana. La scelta del partner straniero, premette, »compete« alla cordata della Cai. »È chiaro - aggiunge - che Alitalia si aprirà all'alleanza con altre compagnie internazionali« ma ciò non significa che un vettore straniero sia destinato ad acquistare la maggioranza della futura compagnia. »C'è una clausola che impone« ai soci di Cai » di non cedere la maggioranza per un periodo almeno di 5 anni« ricorda Berlusconi. Ma anche successivamente, precisa, la decisione di »cedere la maggioranza dovrebbe essere approvata dai due terzi« dei soci. Ecco perchè, sottolinea, »escludo che la nostra compagnia di bandiera possa essere detenuta da compagnie straniere.
Secondo tema che gli sta a cuore è quello del lodo Alfano che, dopo la decisione dei giudici di Milano, dovrà essere sottoposta al vaglio della Corte Costituzionale. «Sono assolutamente convinto che passera», dice il premier che, con una frase che suona come un avvertimento, aggiunge: « se non passasse, allora ci sarebbe da fare una profonda riflessione su tutto il sistema giudiziario e su ciò che è successo recentemente a Milano». Un'allusione, forse, alla volontà di riformare dalle fondamenta il tema della giustizia in Italia.
L'ultimo nodo che intende chiarire è quello sui rapporti con l'opposizione. E lo fa chiudendo definitivamente la porta al dialogo. «Il signor Veltroni si illustra da se e non c'è bisogno di aggiungere alcun commento», dice facendo esplicito riferimento all'intervista del leader del Pd al Corriere della Sera. «Abbiamo una maggioranza forte e coesa», aggiunge, «e quindi non parliamo più di dialogo, per favore, perchè è ridicolo pensare che con gente del genere si possa collaborare.

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