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Lunedì 06 Ottobre 2008
Berlusconi chiude con il dialogo
"E' un'opposizione sfascista"
Berlusconi torna in campo contro l'opposizione e manda segnali pesantissii all'opposizione bollando come parte politica che non vuole il dialogo e che è diventata "sfascista". POi torna sul suo cavallo di battaglia: occorre cambiare la legge sulle intercettazione
Altro che dittatura. Con i poteri che il premier ha secondo la nostra Costituzione ricorrere ai decreti legge è «l'unico modo per governare e cambiare il paese». Quanto all'opposizione, che grida al regime, è passata dal «comunismo allo sfascismo».
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi nel suo intervento fiume alla cena conclusiva alla festa del Pdl a Milano, di fronte a centinaia di 'invitatì (1.000 euro costava essere presenti a questa cena), attacca Pd e Idv e ribadisce con vigore che la strada della decretazione di urgenza non può essere assolutamente abbandonata. «I ddl che presentiamo in Parlamento - insiste il premier - giacciono dai 18 ai 24 mesi e ciò è inaccettabile». Da qui l'invito, sempre più pressante, ai presidenti delle Camere e ai capigruppo a modificare questi regolamenti. Berlusconi cita alcuni esempi. «Sulla prostituzione - racconta - avrei preferito un decreto perchè la materia è urgente. Abbiamo poi fatto un ddl. Ho chiamato il ministro Carfagna per sapere che fine avesse fatto il provvedimento e lei mi ha detto che non è stato ancora assegnato ad alcuna Commissione».
Nel suo intervento a tutto campo, Berlusconi rivendica con orgoglio il prestigio che l'Italia ha riacquistato sul piano internazionale. In particolare sul fronte europeo, all'indomani di Parigi, comunica che al prossimo Ecofin il ministro Tremonti ripresenterà la proposta di costituire un fondo Ue del 3% del pil, proposta che ieri non è passata al vertice di Parigi ma che, assicura Berlusconi, comincia a farsi strada: «ieri ho fatto questa proposta al G4 ma la Merkel non ha potuto accettare perchè ha detto di non avere i poteri per farlo. Oggi invece - prosegue soddisfatto - ha dichiarato che il governo tedesco è pronto a garantire i suoi risparmiatori. La Francia dirà lo stesso domani e credo che anche Gordon Brown li seguirà. Ancora una volta - esclama soddisfatto - ci siamo ritrovati ad essere i primi». Al termine dell'intervento, con i cronisti, riprende la questione: «avete visto la Merkel? La notte ha portato consiglio». Soddisfatto anche dell'aumento di capitale di Unicredit («così è stato rassicurato tutto il sistema»), Berlusconi ribadisce che «non è la finanza che crea ricchezza ma il lavoro» e l'esigenza che «l'etica e la responsabilità siano alla base del libero mercato.
Dopo aver elencato i successi del suo governo sui fronti caldi della campagna elettorale, quello della lotta ai rifiuti e della crisi di Alitalia, Berlusconi annuncia la sua intenzione di tornare a riaprire la questione delle intercettazioni.
Arrivando a ipotizzare una manifestazione di piazza: »se passa la legge così com'è uscita dal consiglio dei ministri - osserva dal palco - non avremo la certezza di non essere ascoltati. Credo che il Parlamento possa modificare il ddl tornando alla formula che proposi e che trovò l'obiezione della Lega. Su questo punto penso ad una manifestazione popolare«.
Più tardi, con i cronisti aggiunge che su questo tema non ha »mai ricevuto così tante lettere«. »Gli italiani sono indignati e credo sia giusta una manifestazione di piazza. Penso ad un periodo di tre o quattro anni in cui escludere quelle inerenti ai reati contro la pubblica amministrazione.
Dopo aver ribadito che la nascita del Pdl non è il frutto «della scelta di qualcuno, ma del popolo, sancita dal voto elettorale», annuncia che a febbraio si terrà il congresso. In vista del voto elettorale, Berlusconi si dice certo di arrivare ad una riforma elettorale che preveda lo sbarramento del 5% e liste bloccate senza preferenze: «è necessario non disperdere i voti in partiti piccoli. Avremo 23 specialisti eletti per ognuna delle 23 Commissioni del Parlamento europeo». Nessun accenno al processo Mills. Solo un rapido riferimento a quei pm che «svolgono il loro ruolo basandosi su principi di lotta politica».
Un premier in grande spolvero che annuncia, tra gli applausi, di godere di una popolarità «imbarazzante», pari al 68,1% e che arriva a promettere addirittura l'allungamento della vita: «abbiamo intenzione anche con l'attività del governo e di don Verzè di allungare la vita agli italiani. Vicino a Verona ci sarà un centro con medici di tutto il mondo che avrà come missione di portare, in poco tempo, la vita media degli italiani a 120 anni».
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