Bondi ai sindaci lariani:
"Dovete tutelare il paesaggio"

Il ministro per i Beni Culturali: "Bisgona definire nuove regole d’uso del territorio compatibili con la tutela paesaggistica". Indicazioni che suonano come uno stop agli ecomostri sul lago

COMO Un messaggio che sembra rivolto esplicitamente agli amministratori locali che devono governare un bene prezioso come il territorio e sono chiamati a custodire l’ambiente. Indicazioni che suonano come una sconfessione di quei tanti sindaci e assessori che sul lago di Como hanno spesso autorizzato interventi da «eco-mostri» denunciati dal nostro giornale con l’inchiesta «Lago ferito». Molti, se non tutti, di questi amministratori lariani sono della stessa forza politica del ministro o di una alleata. Ma ecco una sintesi dei passaggi più importanti del discorso del ministro Bondi alla Camera sulla tutela del paesaggio:
«Un capitolo importante, in questo lavoro di attuazione della nuova legislazione, è costituito dalla tutela, dal recupero, e dalla riqualificazione dei paesaggi... A tal fine insieme alle Regioni bisogna definire nuove regole d’uso del territorio compatibili con la tutela paesaggistica, mediante l’inserimento di più specifici contenuti prescrittivi e mediante la redazione di nuovi piani paesaggistici. Queste regole non dovranno essere fattori di limite né un peso sulla libera iniziativa privata, bensì costituire le basi per una gestione sostenibile e razionale dei beni paesaggistici in un contesto di miglioramento del marchio di qualità territoriale».
«Intendo far comprendere al cittadino - ha aggiunto il ministro Bondi - che la tutela del patrimonio culturale, nonostante le rinunce che sembra imporre nell’immediato, significa in realtà più ricchezza e opportunità di sviluppo nel medio e lungo periodo. La tutela è pratica di lungimiranza che restituisce domani alla collettività, molto di più di quello che chiede oggi in termini di rinuncia. In questo senso ritengo che una linea di indirizzo della valorizzazione del paesaggio debba imperniarsi sui principi del minor consumo del territorio e della priorità del recupero».

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