Borse e investimenti vanno a picco
Ma i banchieri fanno festa sul lago

Mentre Wall Street crolla, un'allegra brigata di ottanta banchieri del colosso inglese Barclays accompagnati da cento ricchissimi investitori e relative consorti hanno festeggiato a Villa d'Este e a Villa Erba in vista dei prossimi investimenti

COMO - L'aria di crisi? Non soffia certo sulle rive del Lago di Como per un gruppo di circa trecento persone arrivate dalla Gran Bretagna per un soggiorno extralusso di tre giorni nel Grand Hotel Villa d'Este a Cernobbio. Si tratta di una "task force" di ottanta banchieri della Barclays impegnati (si fa per dire) a convincere un centinaio di ricchissimi investitori (e relative consorti) sulle prossime strategie da seguire. Poco spazio ai seminari e tanto ai divertimenti: dallo shopping a Milano alle gite in motoscafo, dalle nuotate in piscina alle partite di tennis, senza dimenticare sontuose cene e spettacoli di lirica e sfilate, come quelli allestiti a Villa Erba. Insomma, tre giorni di spensieratezza mentre la stessa Barclays lasciava sul terreno delle quotazioni un disastroso -13%: evidentemente anche i crolli a doppia cifra non sembrano preoccupare i "top investors", i più ricchi investitori. Intanto sulle orme di questa gaia combriccola si sono subito appostati i giornalisti dei tabloid inglesi e i paparazzi, perché oltremanica questa convention Barclays ha fatto parecchio rumore.
"Mentre i contribuenti britannici garantiscono il fondo per salvare le banche dalla crisi - scriveva il tabloid "The Sun" - queste persone sperperano in tre giorni 500mila sterline": tradotto per noi miseri mortali italiani, sitratta di quasi un miliardo e mezzo di lire.
Ma un po' tutta la stampa britannica ha seguito la vicenda e i commenti online dei lettori sono stati fin dall'inizio velenosissimi: "Bisogna dire a quella gente che la festa è finita", "Bisogna boicottare queste banche il cui personale ignora la crisi" e via dicendo. La Barclays si è difesa dicendo che si trattava di un evento programmato da tempo "e cancellarlo - ha spiegato una portavoce - avrebbe rappresentato una mancanza di senso di responsabilità verso i clienti". "E' inutile condannare quei ragazzi - aggiungeva la stessa fonte - stanno semplicemente facendo il loro lavoro, che è quello di informare gli investitori". Il tutto,ovviamente, alla faccia della crisi.
Pier Carlo Batté

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