Bossi a sorpresa a Como:
impegno per le vostre strade

Il ministro per le Riforme ha ascoltato la relazione  sui nodi cruciali per il Lario, ovvero la Pedemontana, la tangenziale di Como, il sistema ferroviario. Alla fine la promessa: "Porterò qui anche Tremonti"

COMO Sono quasi le 15.30 di martedì quando il cancello di Villa Saporiti si spalanca ed entrano due auto blu. A bordo della seconda il leader della Lega Nord e ministro delle Riforme Umberto Bossi. Ad accoglierlo il numero uno dell’amministrazione provinciale, il presidente Leonardo Carioni e la pattuglia lumbard dei parlamentari (Nicola Molteni, Erica Rivolta, Armando "Mandell" Valli) e degli assessori (Pietro Cinquesanti e Mario Colombo a cui si aggiunge la forzista Simona Saladini). Il "senatùr" arriva a sorpresa in via Borgovico, per ascoltare, in sala giunta, la relazione del superdirigente al Territorio e alla Grande viabilità Giuseppe Cosenza sui nodi cruciali per il Lario, ovvero la Pedemontana, la tangenziale di Como, il sistema ferroviario. Carte e mappe alla mano visiona i tracciati delle arterie viabilistiche e fa più di una battuta sui record comaschi. Dal «siete troppo ricchi» per il primato lariano del numero di auto circolanti (604.71 ogni mille abitanti contro le 590 di media nazionale) al «vi state allargando troppo» per la densità abitativa (440 abitanti per kmq contro la media lombarda di 397) e per l’edificato (98 edifici per kmq contro i 64 lombardi e i 42 di media italiana). Bossi, prima di salutare, fa ai comaschi una promessa che riguarda il destino della tangenziale di Como e di Varese e, quindi, di centinaia di migliaia di residenti in un territorio abituato a fare i conti con le code, con il traffico e con collegamenti poco efficienti. Nel dettaglio si tratta del completamento dell’opera con il secondo lotto dei lavori non ancora totalmente finanziati (la cifra è di 400 milioni di euro). «Porterò qui a Como anche Tremonti - garantisce il ministro alle Riforme - così vede di persona quello che serve e i bisogni del territorio. Per prima cosa interesserò Castelli (sottosegretario alle Infrastrutture, ndr). Garantisco però che porterò il problema sul tavolo del Governo». In realtà la prima telefonata a Roberto Castelli, Bossi la fa proprio da Villa Saporiti dicendogli di occuparsi di Como.

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