Bufera sulla norma anti-precari:
con irregolarità, niente reintegro

Polemica politica al calor bianco dopo la scoperta, nella manovra, di una norma che ferma il reintegro del lavoratore precario, deciso dal giudice, anche in presenza di irregolarità nell'assunzione. Le aziende si limiteranno a un indennizzo

Bufera sulla norma anti-precari. Impazza la polemica infatti sulla norma del decreto relativo alla manovra finanziaria, la quale prevede che, se saranno violate le norme sul termine e sulla proroga (dopo 36 mesi) di un contratto a termine, il datore di lavoro non potrà essere obbligato dal giudice ad assumere a tempo indeterminato, ma ci sarà un indennizzo di importo compreso tra un minimo di 2,5 e un massimo di 6 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto.
La sostanza quindi è che le azioende non saranno più obbligate ad assumere i precari in caso di violazioni. Basterà l'indennizzo e, secondo la norma, nessun giudice potrà più disporre l'assunzione.
La norma del dl, ora all'esame del Senato, è stata approvata più di 10 giorni fa con un emendamento in commissione Bilancio alla Camera, modifica poi assorbita nel maxiemendamento su cui il governo ha posto la fiducia. Una novità subito criticata duramente dal segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni: alla prima versione del decreto, aveva detto il 16 luglio, "si aggiunge adesso che per il contratto a tempo determinato, nel caso si superi il tetto dei 36 mesi invece dell'assunzione, si prevede un indennizzo economico e che, addirittura, queste norme devono essere applicate anche ai giudizi in corso all'entrata in vigore della legge, vanificando uno dei principali strumenti di rientro dalla precarietà".
Secondo quanto è stato spiegato la norma sui contratti a termine approvata alla Camera interesserà solo i contenziosi giudiziari ancora in corso e che riguardano irregolarità formali. Per questo, il provvedimento guarda quindi al passato con l'obiettivo di sanare quelle situazioni che hanno portato in tribunale il lavoratore e il datore di lavoro.
Ma fra l'infuriore delle polemiche, proprio questo aspetto relativo applicazione potrebbe essere uno di motivi d'incostituzionalità, come ha sottolineato il giuslavorista e senatore del Pd, Pietro Ichino.

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