Bus, invasione degli autisti
in consiglio comunale

Seduta sospesa, lunedì sera, per la manifestazione dei dipendenti Asf Autolinee. Invettive contro Bruni e Caradonna. Lettera di censura all'autista che segnalò a La Provincia il guasto al suo mezzo

Nel giorno in cui gli autisti si sono dati appuntamento a Palazzo Cernezzi per protestare in occasione del consiglio comunale, è arrivata da Asf Autolinee una vera e propria bordata morale che ha fatto infuriare i dipendenti dell’azienda. Un conducente si è visto recapitare una lettera di censura e di diffida firmata dal direttore d’esercizio di Asf, Fulvio Torregiani. Il motivo? Dopo avere avuto un guasto alla vettura non avrebbe «rispettato le procedure aziendali (compilazione rapporto informativo), inviando poi una lettera al direttore tecnico e al quotidiano locale».
L’episodio a cui si riferisce la lettera è quello del 25 agosto: il mezzo percorreva via Magenta quando l’acceleratore si è bloccato. L’autista Maurizio Chiandotto scrisse una lettera a La Provincia per raccontare gli attimi di panico.

Oltre duecento persone, tra autisti e loro familiari, si sono presentati in Comune intorno alle 21. Il consiglio è stato sospeso e il folto pubblico è stato ospitato in Sala stemmi dove i rappresentanti sindacali hanno introdotto il faccia a faccia tra il sindaco Stefano Bruni e gli autisti. «Chiediamo al Comune di non restare alla finestra in questa situazione he vede contrapposti lavoratori e azienda – ha commentato Amleto Luraghi, segretario della Cgil di Como – poiché ha una duplice responsabilità: è sia la stazione appaltante del servizio di trasporto sia socio di maggioranza nella proprietà del 51% di Asf». Durante il discorso di Bruni il clima si è surriscaldato. Invettive sono partite dai conducenti contro il primo cittadino e l’assessore ai Trasporti, Fulvio Caradonna. A garantire l’ordine e la sicurezza c’erano carabinieri e polizia locale. Bruni ha assicurato che «gli autisti non devono sottovalutare il fatto che non è in discussione il loro posto di lavoro, e questa non è una cosa così scontata di questi tempi».

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Eco di Bergamo La protesta degli autisti