Cantù, caso stipendi
«Sindaci pagati troppo poco»

Prosegue il dibattito dopo la scelta della giunta di Alice Galbiati di non applicare più la decurtazione del predecessore

In tanti, in questi giorni, si sono espressi contro la scelta della giunta di Alice Galbiati di determinare la propria indennità di funzione secondo i livelli stabiliti dalla normativa per un Comune delle dimensioni di Cantù, senza più quindi la decurtazione che era stata stabilita per l’esecutivo guidato da Edgardo Arosio.

Ma qualche voce fuori dal coro si alza, come quella del presidente del consiglio regionale ed ex sindaco di Albavilla Alessandro Fermi, che non ha dubbi nel sostenere questa scelta.

E prende una posizione forte e forse poco popolare – di sicuro ben poco populista - anche di fronte a quanti fanno notare che un mese di emolumenti dell’intera giunta di Cantù pesa meno dello stipendio di un singolo deputato: «Io sarei favorevole a riequilibrare le indennità, partendo dal presupposto che quelle dei sindaci sono troppo basse. Non vedrei nulla di male nel proporzionare al ribasso quelle dei consiglieri regionali o dei parlamentari».

In città si è alzato un gran polverone dopo l’approvazione della delibera che ha fissato le indennità, adottando i compensi previsti dalla legge per il Comune di Cantù, il che significa in soldoni, rispetto alla scorsa amministrazione, 293 euro lordi in più al mese per sindaco e assessori.

Il dibattito su La Provincia in edicola giovedì 25 luglio

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