Cantù è più multietnica
Una boutique islamica
nella via dello shopping

Imbiancatura nel negozio di via Matteotti. Il “Fatima Shop” andrà a occupare gli spazi dell’ex “Fabolous”.L’imprenditrice: «Non è una sfida, io a Cantù dal ’93»

Non sarà un semplice negozio, di quelli ce ne sono tanti, sarà una boutique, e Fatima ci tiene a precisarlo subito. La prima boutique di moda halal, ovvero dedicata all’abbigliamento per la donna islamica che voglia coniugare il rispetto per la propria religione con il legittimo desiderio di avere un aspetto piacevole. E aprirà in città, nella centralissima via Matteotti, il 1 settembre.

Proprio nella Cantù dove la Lega ha eletto il proprio sindaco senza nemmeno passare dal ballottaggio e dove il ministro dell’Interno Matteo Salvini è ospite tutt’altro che raramente.

«Sogno che si realizza»

«La mia non è certo una sfida - spiega la titolare, Fatima Asmaa Paciotti –. Io vivo qui dal 1993, ormai mi sento canturina, e quindi se apro un negozio lo apro dove lo aprono gli altri. Per me è un sogno che si realizza, perché oltre ad avere una boutique, ce l’ho nella via più bella di Cantù. Il mio negozio saprà arricchire via Matteotti».

Fatima, che ha dato il proprio nome anche alla sua attività, è originaria di Roma, ed è arrivata nella città del mobile con il marito quasi trent’anni fa. Allora si faceva ancora chiamare Maria Teresa, poi, dopo il 2005, ha preso la decisione di convertirsi all’Islam e oltre alla fede ha cambiato anche il proprio nome.

Ma non il gusto per il bello o la voglia di prendersi cura di sé: «Purtroppo - dice – molti, quando pensano all’abbigliamento islamico, pensano al velo nero, ad abiti lunghi fino ai piedi, brutte stoffe. Ma non è vero che ci si debba vestire così, la donna musulmana può essere bella e deve essere bella. Io sono italiana e tengo molto al fatto che ci sia una convivenza serena tra le genti, di qualunque credo siano. C’è un detto, dice che dio è bello e ama la bellezza. E a mio marito fa piacere avere accanto una donna curata e truccata». Non sempre, però, è facile trovare vestiti di buona fattura e qualità che rappresentino il giusto compromesso.

«Molte sorelle musulmane – prosegue Fatima - trovano lavoro e non tutte possono indossare un certo abbagliamento, come l’abito lungo. Io ho cercato di venire incontro alle loro esigenze, perché ci si deve adattare, viviamo in un Paese, l’Italia, che non è islamico, quindi occorre trovare abiti che possano essere rispettosi delle leggi italiane, il che è fondamentale, e cercare di non contraddire la regola religiosa. Per questo io stessa, anni fa, ho smesso di portare il velo che mi copriva il volto».

L’hobby, l’online e ora...

Così, tra gli scaffali, sarà possibile trovare, per esempio, completi pantalone – non propriamente previsti all’Islam – con casacche lunghe e linee morbide, per non enfatizzare le forme femminili.

L’attività prima è nata online, quasi come un hobby. Poi, vista la richiesta, si è trasformata in un impegno, in un lavoro.

Da qui la decisione di aprire la sua boutique nel cuore di Cantù. I lavori fervono, l’inaugurazione è fissata per il 1 settembre dalle 15.30: «Ci saranno profumi – descrive Fatima - c’è stata una grande cura nella scelta dei mobili, in stile shabby chic, sui toni dell’azzurro, mentre le pareti saranno lilla. Voglio che chi entra nella mia boutique viva un’esperienza sensoriale». 

Silvia Cattaneo

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