Ex De Amicis di Cantù
Salta la vendita a Colombo

Il patron di Blm ha ufficializzato l’abbandono delle trattative con la Facec per l’acquisizione dell’area: «Ormai è chiuso tutto, non riusciremo a realizzare la scuola: a breve ci sarà un incontro con la proprietà»

«Se riusciamo ad acquistare l’area del De Amicis e a realizzare una scuola? No. Non riusciamo. Ormai è chiuso tutto». Nelle parole di Pietro Colombo, l’imprenditore di Blm, si avverte la sensazione da pietra tombale sulla trattativa in corso con la Facec, la Fondazione Ambrosiana Cultura Educazione Cattolica.

Suona la campana dell’ultimo giro: «A breve ci sarà un incontro con l’attuale proprietà», dice Colombo. Ma la sensazione è che sia l’ultima formalità. Dell’ex collegio, al netto di sorprese dell’ultimo secondo, non se ne dovrebbe fare quindi nulla.

Così, almeno, se le parole hanno un senso. Perché, salvo colpi di scena che a questo punto sarebbero anche piuttosto clamorosi, pare non esserci, ad oggi, nessun futuro per la collina del sapere. Colombo avrebbe voluto una scuola di alta specializzazione meccanica. Che quasi certamente non verrà mai realizzata.

Ieri, mattinata particolare: l’apertura straordinaria degli spazi sopra salita Camuzio. C’è anche il fondatore della Blm di via Selvaregina, commosso al ricordo di don Adolfo Asnaghi, per la messa commemorativa voluta dal Masci - il Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani - di Cantù.

La riapertura della biblioteca e della collezione zoologica e scientifica. La mostra con le foto. C’è anche Peppo Terraneo, presidente della cooperativa degli ex studenti che, negli ultimi anni, prima della chiusura dello scorso luglio, ha gestito i licei scientifici e artistici. Non dice una parola. Ma anche lui, come l’imprenditore di Blm, sembra non avere il morale alle stelle.

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