Cantù: sul ponte rivincita dei writers
Mille colori al posto del grigio

Le opere realizzate sulle colonne del sovrappasso pedonale di corso Europa

Ieri nel pomeriggio hanno iniziato a prendere forma i 24 murales che decoreranno da oggi il cavalcavia di corso Europa. Sono nomi d’arte che denotano il notevole spirito coloristico che anima questi artisti; alcuni provengono da Como: Cover, Estate, La Pavik, Rufus, Shomey, Shoote, Siret. Altri sono venuti da fuori regione; da Vittorio Veneto (Treviso), Mike 128 e Shine; Pocket Clouds da Imola (Bologna); altri dalla Lombardia: Dannideadline da Varese, Grenga da Monza, due da Milano: Taccir-Gatto Matto e Shiro.

«Dal punto di vista artistico sono opere di un’arte popolare che però sono visibili a tutti e in modo gratuito senza dover allestire e organizzare un museo – dice La Pavik - Anche i murales appartengono a questa forma espressiva popolare, in molti casi con rilevanza sociale e politica e che servono per una comunicazione diretta con coloro che, passando in una via anche in modo occasionale, sono attratti dall’abilità pittorica di noi writers e cercano di capire il messaggio che l’autore del dipinto vuole lanciare».

L’associazione Charturium ha da tempo colto l’importanza dell’arte sui muri e, attraverso i sui giovani artisti, propone interventi e dipinti a tema su eventi accaduti nella città di Cantù – precisa l’animatore dell’associazione,Carlo Rodi - Dalla caduta del dirigibile, alla fiera del bestiame, alla filanda di Vighizzolo, alla rappresentazione del borgo di Cantù e al miracolo dell’apparizione della Madonna si sono creati i presupposti per fare conoscere la storia di una città senza necessariamente leggere un libro o ascoltare una conferenza».

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