Carlo Castagna: "Non posso
più aiutare Azouz"

Amareggiato il suocero del tunisino condannato per droga: "Ha avuto diverse occasioni, prima con mia figlia e la nostra famiglia, e poi, dopo la tragedia. Avrebbe potuto vivere lavorando onestamente"

ERBA «Azouz ha perso un sacco di occasioni. Nella sua vita aveva forse incrociato chi poteva a aiutarlo, Raffaella probabilmente lo ha anche tenuto lontano da guai ancora più grossi: adesso è venuto il momento che si rimbocchi le maniche e che in Tunisia si rifaccia una vita onesta, basata su un vero lavoro». E’ amareggiato Carlo Castagna. Parlare della vicenda giudiziaria di Azouz Marzouk, il genero che ha patteggiato 13 mesi per droga e che verrà espulso, gli evoca inevitabilmente tristi ricordi. «Quando un albero crescendo si storta - usa la metafora - è molto difficile raddrizzarlo. Azouz ha avuto diverse occasioni, prima con mia figlia e la nostra famiglia, e poi, dopo la tragedia, avrebbe potuto vivere lavorando onestamente ma ha scelto strade e compagni di viaggio sbagliati, che lo hanno portato dove si trova adesso: in carcere, Azouz pensava di diventare una sorta di star della televisione ma non si rendeva conto che era lui stesso strumentalizzato. In questo senso mi sembrava a sua volta vittima ma quello che mi lasciava esterrefatto era che non capisse come stesse costruendo una notorietà sulla tragedia che aveva colpito la sua famiglia. Di sicuro si è contornato sempre delle persone sbagliate».

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