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Mercoledì 29 Ottobre 2008
Caso Caleffi, condanna definitiva
a vent'anni di carcere
La Cassazione ha confermato la condanna a 20 anni di carcere respingendo la richiesta di trasformare in eragostolo la pena per la infermiera accusata di aver ucciso 5 anziani pazienti ricoverati all'ospedale di Lecco.
E' diventata definitiva la condanna a 20 anni di reclusione per Sonya Caleffi, l'infermiera lecchese di 38 anni accusata di aver ucciso, con iniezioni d'aria in vena, cinque anziani pazienti dell'ospedale 'Manzoni' di Lecco e di aver tentato l'uccisione di altri due. Lo ha deciso la Prima sezione penale della Cassazione. In particolare la Suprema Corte ha respinto sia il ricorso presentato dalla Procura della Corte d'Assise d'Appello di Milano con il quale si chiedeva di inasprire la pena con la condanna all'ergastolo, sia il ricorso proposto dalla stessa imputata contro la condanna emessa dalla Corte d'Assise d'Appello di Milano il 13 dicembre 2007 conformemente al verdetto di primo grado pronunciato dal gup con rito abbreviato. Anche nella sua requisitoria il sostituto procuratore generale della Cassazione, Vittorio Meloni, aveva chiesto agli 'ermellini' di rendere definitiva la condanna a 20 anni e di non riaprire il processo. La Caleffi, che soffre di un disturbo della personalità, uccideva i pazienti, dei quali in precedenza aveva evidenziato la criticità delle condizioni di salute, per mettere in luce la sua capacità professionale con i medici del reparto dove lavorava.
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