Caso Stefanoni, due i vescovi
nel mirino della magistratura

Dopo Maggiolini, la procura sta valutando la posizione di monsignor Oscar Cantoni. Anche l'attuale presule di Crema avrebbe rivelato a don Mauro l'esistenza di un inchiesta a suo carico

Non c’è solo monsignor Maggiolini nel mirino della procura, la quale ha aperto un fascicolo d’inchiesta sulla fuga di notizie che ha permesso a don Mauro Stefanoni di venire a conoscenza dell’indagine a suo carico. Ancor prima del vescovo emerito di Como, a rivelare all’ex prete di Laglio l’esistenza di un’inchiesta penale a suo carico sono stati monsignor Enrico Bedetti e Oscar Cantoni, ovvero l’attuale vescovo di Crema. Anche sul loro ruolo (pur non essendoci conferme su contestazioni formali da parte della magistratura) la procura intende andare a fondo. È stato lo stesso don Mauro, in un’udienza del processo che lo vede imputato, a rivelare di essere stato convocato a Como d’urgenza il 16 novembre 2004 e di aver parlato con monsignor Bedetti e con l’attuale vescovo Cantoni i quali gli hanno riferito: "C’è in ballo una segnalazione per abusi sessuali su un minore". Nel frattempo, nel processo sulle presunte violenze sessuali commesse dall'ex parroco di Laglio ai danni di un ragazzino del paese, ieri è stata la volta dei difensori i quali hanno pesantemente criticato l'indagine e la procura: "E' stata un'inchiesta a senso unico. Don Mauro è innocente". La sentenza è attesa per il 29 maggio.

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