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Martedì 28 Ottobre 2008
Cassa integrazione,finiti i soldi
Crisi anche alla Mp, 71 in Cig
Nuovo allrma sulla situazione di crisi che sta colpendo il sistema industriale copmasco: i soldi per finanziare l'integrazione salariale in deroga per le piccole medie imprese sono finiti. Da qui l'incotnro con i parlamentari comaschi. Intanto nuova crisi alla Md di Locate Varesino: 71 dipenenti in cassa un giorno alla settimana fino a dicembre
Altri 71 dipendenti in cassa integrazione. Colpita dalla crisi questa volta è la «MP Compounds Ravago» di Locate Varesino, multinazionale belga, produttrice di granulato destinato al mercato dell’auto, che conta su un organico di 90 persone. La cassa integrazione è scattata ieri e sarà attiva per una settimana al mese, sino a dicembre. La richiesta è stata inoltrata a settembre, a seguito del calo inaspettato degli ordinativi. «E’ la stessa storia dell’Itr Parker di Veniano - ha commentato Stefano Orrigoni, segretario Femca - entrambe in luglio avevano una situazione quasi ottimale, poi a settembre il crollo». La cassa integrazione per i 410 dipendenti di Veniano è scattata ieri, ma la verifica reale si avrà solo a dicembre, per la quale la Femca minaccia il presidio. E ieri, è stata presentata richiesta di Cig da parte di altre 5 aziende, tutte al di sotto dei 15 dipendenti, e una procedura di mobilità per altri 35 lavoratori. In questo quadro di continuo ricorso agli ammortizzatori sociali si inserisce l’allarme sulla carenza di fondi per coprire la cassa integrazione in deroga, allarme dei vertici sindacali di Cisl, Cgil e Uil di Como. E ieri su questa emergenza hanno incontrato i parlamentari Alessio Butti, Nicola Molteni, Chiara Braga, e Luca Gaffuri, consigliere regionale e l’assessore provinciale alle politiche attive, Alessandro Fermi: l’impegno dei politici è stato di portare a Roma la richiesta unitaria di un nuovo finanziamento per gli ammortizzatori sociali sul territorio. «L’incontro è stato positivo - ha spiegato Fausto Tagliabue, segretario Cisl -. Ci aspettiamo che la nuova Finanziaria ora tenga conto della situazione di crisi del distretto industriale comasco». All’ordine del giorno anche la vicenda Sisme, la cui gravità richiede la mediazione dei parlamentari per ottenere la cassa integrazione straordinaria per due anni. L’incontro ha inoltre previsto la richiesta ufficiale alla Camera di Commercio di Como di un progetto di monitoraggio delle situazioni di crisi, che vada oltre la mera documentazione statistica. «Ci interessa - ha precisato Tagliabue - una lettura dei fenomeni economici del territorio per essere in grado di prevenire le situazioni di crisi». I fondi stanziati per gli ammortizzatori in deroga, nel 2006, dal piano Maroni e destinati alle situazioni delle imprese con meno di 15 dipendenti, sono agli sgoccioli. Dei 15 milioni di euro iniziali, secondo i dati forniti dall’Inps, al 15 di settembre ne restavano solo 1,5 milioni. Mercoledì prossimo, in sede tripartita, la questione, sarà posta all’ordine del giorno, in Amministrazione Provinciale, congiuntamente all’analisi della situazione di crisi della provincia, che sta investendo l’intero distretto industriale. Gli ammortizzatori in deroga stanziati a favore della provincia di Como erano inizialmente 15 milioni, fino ad esaurimento, destinate al 50%, per gli ammortizzatori in deroga, e la restante parte per le politiche attive. «Le risorse si stanno esaurendo - ha dichiarato Alessandro Fermi, assessore provinciale alle Politiche attive -. Entro la fine dell’anno bisognerà avviare una verifica. Va considerato che in questi ultimi due anni, in una situazione "normale", sono stati utilizzati 6 milioni di euro, per le aziende in crisi. I restanti 7 milioni sono stati impiegati per le politiche attive, che con il programma di ricollocamento sta dando ottimi risultati». «Sono necessarie nuove risorse e al più presto.- ha detto Franco Santambrogio, segretario Cgil - E’ necessario tutelare i piccoli imprenditori e gli artigiani». «Chiediamo fondi "cospicui" per il 2009 - ha concluso Tagliabue - Altrettanti di quanti erano in origine. Le ultime risorse, all’incirca un milione di euro, saranno destinate alle piccole aziende, con meno di 15 dipendenti, che nella nostra provincia costituiscono il Amalia Barbara Di Bartolo
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