Como, Carboncini confermato
alla presidenza dei costruttori

La conferma alla guida di Ance Como per i prossimi tre anni. Nominato anche il consiglio direttivo con i tre vicepresidenti dell'associazione: Gloria Bianchi, Marco Doneda e Luca Guffanti

Como - Nuovi vertici e nuovi obiettivi. Gli edili lariani riuniti per la presentazione del nuovo consiglio direttivo dell’Ance riparte dalla conferma di Valentino Carboncini alla guida della sezione comasca dell’associazione. Al suo fianco lavoreranno nel prossimo triennio in qualità di vice presidenti Gloria Bianchi, architetto, Marco Doneda, geometra, e Luca Guffanti, ingegnere, quest’ultimo anche presidente del Gruppo giovani dell’Ance Como. La priorità del nuovo consiglio direttivo dell’Ance è avviare un processo di modernizzazione che possa mantenere l’edilizia ai massimi livelli, cercando di non perdere quel ruolo centrale all’interno del sistema economico del territorio, ruolo che questo settore ha sempre ricoperto. Vanno quindi abbandonati i modelli del passato, che prevedevano solamente più case per tutti. Ma il rilancio del settore passa necessariamente dall’abbattere barriere di carattere prettamente burocratico: formalità, procedure, cavilli che bloccano progetti di cambiamento o che li rallenta in maniera estenuante. Proprio per questo i costruttori auspicano una maggiore collaborazione con il sistema politico, a cominciare dal chiarire le competenze a livello centrale, regionale e locale per evitare che ognuno ponga veti inutili sulle autorizzazioni. Per questo - ricorda Carbonicini - l’Ance e numerosi altri enti si ritrovino mensilmente per discutere delle principali questioni che pesano sul territorio così da confrontare costruttivamente idee e trovare soluzioni comuni. Esempio di questo il progetto di collegamento Como-Lecco-Varese per il quale hanno lavorato assieme i principali enti delle tre province. In secondo luogo gli edili auspicano la completa liberalizzazione del mercato economico al fine di scardinare le barriere rappresentate da società miste a maggioranza pubblica, comunale o regionale, che giocano il doppio ruolo di enti appaltanti e al tempo esecutori dei lavori. Un ulteriore fronte nel quale l’Ance sottolinea l’importanza di un intervento da concordare con le altre realtà imprenditoriali è quello delle risorse. In questo caso riveste particolare importanza la politica economica poiché al fronte di una continua crescita delle spese che continua sin dagli anni ’90, il solo 3% di queste ultime viene investito in nuove infrastrutture. Inoltre, per concludere, si auspicano interventi chiari a livello legislativo per quanto concerne la disciplina degli appalti, il panorama fiscale, il mercato del lavoro e le politiche ambientali. In sintesi le richieste più urgenti possono essere racchiuse in un miglioramento nella presentazione dei progetti e in uno snellimento del sistema che permetta decisioni più veloci e effettivi stanziamenti di risorse così che non ci siano più i problemi attuali come il rinvio o l’interruzione di lavori per mancanza di fondi, nonché mancanza di pagamenti per i lavori portati a termine.
Andrea Tarragoni

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