«Io e papà alla maratona
Ho spinto la sua carrozzina»

Alvaro Pozzi, 70 anni, cammina solo con un deambulatore. Il figlio Camillo: «Abbiamo corso a Roma, è stata un’esperienza fantastica»

La malattia e i limiti fisici non fermano la voglia di vivere un’esperienza unica.

Singolare storia quella di Alvaro Pozzi, 70 anni, e del figlio Camillo, 45 anni, che hanno partecipato domenica scorsa alla maratona di Roma, ultimandola i 6 ore e 40 minuti.

Alvaro, fin da piccolo, è poliomielitico e deambula con tutore, ma ha voluto comunque partecipare alla competizione, trovando l’immediata disponibilità del figlio, che ha fatto da spingitore, guidando la sedia a rotelle, su cui ha partecipato papà Alvaro. Un’esperienza unica per il pensionato di Villa Guardia e per il figlio, che lavora nel settore dell’ecologia e che da sempre ha la passione per lo sport e le corse.

«In passato avevo già partecipato sempre come spingitore a una maratona a Venezia – racconta Camillo – Mi piace molto aiutare chi purtroppo non può correre. Diventa un impegno fisico, ma soprattutto un bellissimo modo per dare alle persone la possibilità di vivere momenti speciali. Lo scorso 28 ottobre avevo partecipato nel capoluogo veneto a questa esperienza di gara, ma soprattutto di aiuto. Poi mio papà, quasi a sorpresa, mi ha chiesto perché non spingessi lui e io ho subito raccolto il suo desiderio. Domenica è stato tutto diverso: un’emozione dopo l’altra».

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