Autovelox in Ticino: multe per 10 milioni
In sei casi su dieci sono italiani

Otto milioni incassati solo grazie al radar di Balerna, piazzato sull’autostrada A2. Protestano i frontalieri: «Stangate fino a 600 franchi». La replica: «Quel tratto è pericoloso»

A Bellinzona, dove ha sede il Consiglio di Stato, hanno fatto notare come le spese d’invio delle contravvenzioni legate ai radar, pardon autovelox, abbiano toccato la cifra record di 190 mila franchi, poco più di 177mila euro. Cifra rilevante se presa singolarmente ma un’inezia se paragonata ai 10 milioni di franchi incassati quest’anno grazie ai “radar” ticinesi. E gran parte della cifra è arrivata da automobilisti italiani, lavoratori frontalieri in primis.

È stato il Governo di Bellinzona a mettere nero su bianco l’incasso record. La parte del leone l’ha fatta l’autovelox fisso piazzato a fine 2015 a Balerna, un’autentica “macchina macina-franchi” per le casse cantonali. Proprio così: 8 dei 10 milioni di franchi sono stati incassati proprio dal radar di Balerna, piazzato a fine 2015 lungo la trafficata autostrada A2, a una manciata di chilometri dal confine, su sollecitazione del Dipartimento delle Istituzioni, guidato da Norman Gobbi.

Da tempo i frontalieri lamentano contravvenzioni “a raffica” che a volte hanno toccato anche quota 600 franchi. L’autovelox, ben visibile a chi transita in direzione sud, di fatto rappresenta la “porta d’ingresso” al valico di Brogeda. E questo la dice lunga su chi siano i destinatari - soprattutto lontani da ferie o fine settimana festivi - delle contravvenzioni. Calcolatrice alla mano, il “radar” di Balerna ha incassato più di 22mila franchi al giorno. Il 59% delle contravvenzioni sono state elevate ad automobilisti stranieri, frontalieri in primis come detto. Insomma, un’autentica manna per le casse cantonali.

Il Dipartimento delle Istituzioni ha sempre sostenuto che in quel punto «si sono verificati gravi incidenti stradali» e che «in quel tratto di autostrada A2 il traffico giornaliero supera i 50mila veicoli al giorno». Sempre Bellinzona ha spiegato che l’autovelox è stato installato con il beneplacito della polizia cantonale e dell’Ufficio Federale delle Strade (Ustra). Come a dire: erano tutti d’accordo.

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