Caos parcheggi, ma l’assessore tace

Dopo la retromarcia di tre colleghi di giunta, nessuna revisione delle nuove regole per la sosta. Bella: «Non ho dichiarazioni da fare». Braccio di ferro sul divieto di posteggiare più di una volta al giorno

L’inciampo sulle nuove regole per la sosta a pagamento nei parcheggi a ridosso della città murata ha spaccato la giunta, senza però che alla crisi a livello politico sia finora seguita una revisione di quelle norme che vietano di parcheggiare per più di una volta nello stesso giorno, che tanti mal di pancia stanno procurando all’interno della maggioranza. Anzi, il paradosso è che ora si cerchi pure di tenere il punto.

Vincenzo Bella, l’assessore competente finito nel mirino non solo delle minoranze, come sarebbe lecito aspettarsi, ma anche dei suoi stessi colleghi di giunta che quella delibera pure hanno votato (al punto da far sospettare una congiura alle sue spalle), si trincera dietro a una cortina di silenzio: «Non ho dichiarazioni da fare».

Fa sapere solo che «verranno presto rese note le modalità della sperimentazione». Niente di più. Al che è lecito domandarsi se in giunta non sia in atto un braccio di ferro, dopo le esplicite prese di posizione di tre assessori (il vicesindaco Alessandra Locatelli, Lega, Elena Negretti, Lista Landriscina, e Marco Butti, Fratelli d’Italia), che hanno chiesto di togliere quel divieto di utilizzare più di una volta al giorno i parcheggi a pagamento.

Negretti ha smorzato i toni, parlando di un banale “refuso”. Ma il silenzio di Bella la dice lunga sul clima non proprio disteso che si respira in queste ore a Palazzo Cernezzi. Il provvedimento interessa i 150 stalli a ridosso della città murata (viale Lecco, piazza Verdi, via Manzoni, via Foscolo, largo Leopardi, lungo Lario Trieste, vale Varese).

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