Como, 84 telecamere
«Ma vanno sostituite,
tecnologia superata»

L’impianto smart della stazione fa eccezione. Rete di videocontrollo capillare ma ormai già obsoleta. L’assessore: «Cogliamo l’occasione dei nuovi lampioni»

Davanti alla stazione di San Giovanni il Comune ha attivato le telecamere a riconoscimento facciale grazie a impianti di ultima generazione, ma il sistema di video sorveglianza nel resto della città è datato ed aspetta un generale ammodernamento.

Gli occhi bionici in viale Tokamachi permetteranno l’individuazione di volti, di aree ed oggetti specifici: un passo avanti tecnologico che si presta a molteplici utilizzi, in particolare sul fronte della sicurezza. La strumentazione sarà messa a disposizione delle forze dell’ordine nelle prossime settimane.

Non leggono le targhe

Le restanti telecamere disseminate in città invece hanno una tecnologia datata, che non consente, per esempio, nemmeno la lettura delle targhe dei veicoli.

L’intenzione dell’amministrazione per il prossimo futuro è di potenziare questa rete di controllo per ragioni non solo legate alla sicurezza, ma anche alla viabilità o alla promozione del turismo. Alla fine dello scorso anno però, al netto delle telecamere della ztl e di quelle a guardia del municipio, in città erano presenti 84 telecamere e solo la metà, 42, funzionavano correttamente.

«Ma negli ultimi mesi grazie ad uno stanziamento ad hoc abbiamo messo mano agli impianti – spiega il dirigente comunale Giovanni Fazio – ora sono attive circa 75 telecamere. Alcune sono state tolte perché vecchie, altre sono da sostituire. In generale comunque si tratta di strumenti datati, la nuova tecnologia riguarda solo viale Tokamachi».

L’assessore alla sicurezza Elena Negretti sottolinea come i guasti fossero dovuti soprattutto ai ponti radio. In 32 casi le immagini erano assenti per delle interruzioni ai ripetitori sui monti intorno alla città. Fazio e Negretti stanno lavorando ad un rinnovo delle telecamere e in particolare puntano su quelle che consentono la lettura delle targhe delle auto in alcuni varchi stradali. Un’occasione per riqualificare i sistemi di sorveglianza potrebbe arrivare dall’atteso bando per i pali della luce. Infatti l’attivazione del riconoscimento facciale in viale Tokamachi è stato possibile grazie ai nuovi lampioni, già acquisiti anni fa dal Comune davanti alla stazione, sui quali sono stati montati i sistemi di video controllo.

Buona parte dei vecchi pali nel resto di Como è invece ancora di proprietà dell’Enel, è una lunga partita che dura da quasi un decennio e che fatica ad essere sbloccata.

Le forze dell'ordine

«Confermo, ma l’acquisizione dei pali di Enel Sole da parte del Comune sta andando avanti – dice l’assessore ai lavori pubblici Vincenzo Bella – entro ottobre torneremo in consiglio comunale per il voto. È un lavoro lungo e difficile. L’anno scorso abbiamo ottenuto l’autorizzazione per acquisire gli impianti con una valutazione economica costruita sulla base di un’attenta perizia, l’ultima risaliva al 2012. Dunque dovremo accantonare una cifra da destinare all’azienda proprietaria dei pali anche in vista di possibili ricorsi. Solo così, attraverso un prossimo bando per rinnovare tutti i pali, sarà possibile installare sui futuri lampioni anche dei sistemi informatici e di sorveglianza».

Secondo un documento prodotto dalla commissione sicurezza redatto dal consigliere comunale Sergio De Santis il numero delle richieste soddisfatte per l’acquisizione delle immagini dal sistema comunale di video sorveglianza da parte delle forze dell’ordine sono state 65 nel 2014, 56 nel 2015, 61 nel 2016, 74 nel 2017 e 27 fino al mese di giugno del 2018.

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