Como, lungolago ancora in tribunale
Sacaim chiede sei milioni

L’impresa cita in tribunale Comune e Infrastrutture e lamenta la risoluzione arbitraria del contratto. Nel conteggio per il risarcimento quantificati anche il fermo cantiere e alcune modifiche effettuate sul progetto

Sacaim, l’azienda che nel 2006 aveva vinto la gara per l’appalto delle paratie e che 10 anni più tardi si era vista mettere alla porta, ha presentato il conto. Al Comune di Como (che ha seguito tutta la vicenda fino all’inverno del 2016) e a Infrastrutture Lombarde (che all’inizio del 2017 ha risolto il contratto con Sacaim su mandato della Regione).

L’azienda veneta avvia così una causa civile per quello che, in termini tecnici, si chiama “danno da risoluzione” e ha presentato una quantificazione compresa tra i 6 e i 7 milioni di euro. In pratica Sacaim contesta i presupposti che sono stati addotti per arrivare alla chiusura del contratto, ma non solo. Per arrivare a indicare una cifra, fa una quantificazione finale delle riserve progettuali (in pratica contestazioni su modifiche al progetto o sui tempi di cantiere) che aveva depositato negli anni passati e, a queste, somma anche la richiesta di risarcimento per la risoluzione del contratto arrivando così alla cifra milionaria.

Tra le voci principali delle contestazioni sul cantiere figura quella del fermo lavori, scattato nel dicembre del 2012 e mai più ripresi. Proprio nel contratto stipulato tra l’amministrazione comunale e l’impresa nel 2006 si faceva riferimento alle penali da applicare agli eventuali giorni di ritardo nella conclusione dell’opera, ma c’era anche un riferimento esplicito ai tempi di stop ai lavori su richiesta del committente (quindi il Comune di Como). Nero su bianco c’erano le sospensioni massime possibili. Tempi che sono stati tutti superati ampiamente e che, ora, finiranno al centro del nuovo contenzioso legale che si va ad aggiungere al processo già in corso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA