Como: mille doppiette
hanno fatto fuoco
Ed è solo l’inizio

Aperta la stagione.Ieri è toccato ai “capannisti” e ai cacciatori dell’Olgiatese. Fra 7 giorni tutti gli altri. L’appello di Federcaccia: «Non sparate al puma»

I primi ad imbracciare le doppiette, ieri di buon mattino, sono stati quelli che in gergo vengono chiamati “capannisti”, circa 400 cacciatori a livello provinciale con l’abilitazione all’appostamento fisso. Con loro, sempre ieri, anche poco più di 500 cacciatori dell’Atc (Ambito Territoriale di Caccia) dell’Olgiatese hanno iniziato la stagione venatoria, che si concluderà a fine gennaio.

«Una tradizione millenaria”, l’ha definita l’assessore regionale all’Agricoltura - tra le cui deleghe c’è anche la caccia - Fabio Rolfi. È indubbio che la maggioranza che guida il Pirellone stia cercando di preservare e incentivare la caccia, già da diversi anni. Una conferma è data dal fatto che da ormai un triennio, ad esempio, con un emendamento ad hoc è stata tolta l’imposta di concessione per i “nuovi” cacciatori.

E con l’apertura della nuova stagione venatoria - che secondo tradizione fa registrare il consueto botta e risposta tra “favorevoli” e “contrari” alla caccia - arrivano anche le importanti raccomandazioni da parte della polizia provinciale. «La raccomandazione che può benissimo essere tradotta in un appello è quello a non sparare d’istinto - sottolinea il comandante della polizia provinciale, Marco Testa -. Accanto a questa raccomandazione aggiungo che altri due fattori rivestono un’importanza primaria ovvero il rispetto delle distanze di sicurezza e l’osservazione oculata, e rimarco oculata dell’animale a cui si sta sparando».

Tutto questo dovrebbe mettere al riparo i cacciatori da spiacevoli sorprese. Ci sono poi anche fattori esterni da considerare, come il grosso felino (un puma secondo molti) avvistato nel Canturino e che potrebbe entrare nel campo di tiro di qualche cacciatore. Per questo - come ha fatto notare, di recente, con grande senso di responsabilità, anche Federcaccia Como - occorre prestare la massima attenzione e «avvisare polizia provinciale o carabinieri».

© RIPRODUZIONE RISERVATA