Como: prove generali di maturità
«Sì, buona la prima»

Tacito al classico e i campi elettrostatici al liceo scientifico per il primo test in vista del diploma. Formula promossa dai ragazzi, con qualche distinguo

Ora sarà il tempo di capire, correggere e riflettere. Intanto, come riassume in maniera efficace uno studente dopo sei ore di lavoro, «è andata, ed è ciò che conta».

Ieri, per circa 1400 maturandi comaschi, è stato il giorno delle simulazioni della seconda prova della nuova maturità.

Com’è andata, in città? Difficile trarre un bilancio identico. Come per ogni cambiamento, ci sono i pro e i contro. Molte preoccupazioni circa il mix fra due materie, stando ai ragazzi sentiti ieri, è stato fugato. Rimane, comunque, la richiesta d’utilizzare il buon senso, sia nella scelta delle future tracce per i prossimi appuntamenti, sia nella valutazione. Allo scientifico ci si è concentrati sulle cariche elettriche e i campi elettrostatici. È stata proposta la soluzione di un problema (tra due a disposizione dello studente) e quattro quesiti con nozioni di matematica e di fisica. Federica Carsi, studentessa del Giovio, riassume in maniera perfetta la prova: «Ripensandoci - dice - credo fosse maggiore la componente matematica rispetto a quella fisica. Com’è andata? Non credo male, se devo essere onesta pensavo fosse più difficile».

All’istituto tecnico con indirizzo in amministrazione, finanza e marketing è stato proposto di immaginare un piano pubblicitario per una società con più di cinquanta dipendenti che vende stufe a pellet, mentre la simulazione al classico riguardava “La caduta e la morte di Seiano”, tratta dal sesto libro degli Annales di Tacito, come traduzione dal latino, e l’ascesa e la caduta di Seiano, raccontate dallo storico greco Cassio Dione, per il confronto con il testo di lingua greca.

«Era fattibile - spiega il “voltiano” Riccardo Soriano - sulla prova, credo non sia male l’idea di cambiare e dare più spazio all’interpretazione del testo. Forse, nella parte dedicata alle domande si riscontrava troppa genericità e quindi difficoltà nel dare risposte puntuali. Se, nella prossima simulazione, si aggiusteranno queste imprecisioni, credo che potrà diventare una buona prova».

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