Falsi abbonamenti per i bus
Passeggeri condannati

Sanzioni salatissime dei giudici a chi falsifica i documenti di viaggio

Un colpo di pennarello per correggere un numero sull’abbonamento ed evitare così di pagare la corsa in bus. Detto così sembra facile, non fosse che quando si viene scoperti - e succede più spesso di quanto si pensi - il rischio è di trovarsi con un conto più alto anche di quindici volte rispetto al “risparmio” ottenuto.

Asf Autolinee ha recentemente vinto due cause, davanti ai giudici di pace, contro altrettanti passeggeri sorpresi a bordo dei bus con abbonamenti falsificati. E i giudici non sono andati leggeri se è vero - com’è vero - che in un caso per un mancato pagamento di 85 euro il “furbetto” s’è ritrovato a pagare 1.400 euro.

Dopo la depenalizzazione del reato di falso, Asf Autolinee - che in passato aveva denunciato in Procura alcuni passeggeri pizzicati con abbonamenti falsificati, poi condannati penalmente - ha scelto di perseguire civilmente gli utenti che falsificano biglietti e abbonamenti chiedendo loro i danni.

L’amministratore delegato della società, Annarita Polacchini, parla di «doverosa decisione di perseguire per via giudiziaria gli utenti trovati con titoli di viaggio falsificati». Ecco spiegato l’incarico dato agli avvocati Renato e Roberto Bruni di far causa a due passeggeri condannati nelle scorse settimane a ripagare i danni ad Asf.

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