Il bazar del falso
era in via Grossi
Chiuso dalla Gdf

Sequestrati capi contraffatti del valore di 100mila euro. Molti clienti comaschi venivano contattati via chat

Il bazar dei capi d’abbigliamento di lusso (falsi) si trovava in via Tommaso Grossi, dall’altra parte della strada rispetto al don Guanella. È stato chiuso dai Baschi Verdi della Guardia di finanza che, nei giorni scorsi, hanno sequestrato capi d’abbigliamento contraffatti per un valore stimato in 100mila euro.

Il bazar si trovava nell’appartamento di un cinquantenne senegalese con dimora a Como. All’interno di una camera i finanzieri hanno trovato giubbotti, maglie, sciarpe, cappelli, borse e cinture griffate Gucci, Colmar, Coveri, Napaijiri, Blauer, Lancetti, Woolrich, Renato Balestra e Michael Korks. Tutti capi rigorosamente contraffatti, secondo i finanzieri, che hanno denunciato il responsabile del bazar improvvisato con l’accusa di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e di ricettazione.

Il blitz dei Baschi verdi è scattato dopo che, nei giorni scorsi, i finanzieri hanno notato il cinquantenne senegalese con un borsone in via Matteotti. Alla vista dei finanzieri l’uomo ha abbandonato un borsone e si è allontanato velocemente, salendo a bordo di un bus. I finanzieri hanno scoperto, all’interno del borsone, alcuni giubbotti Colmar e hanno quindi deciso di seguire il sospettato.

Quando lo hanno fermato da un lato sono risaliti al suo domicilio di via Grossi, ritrovando l’improvvisato bazar (con centinaia di capi stipati in armadi, bauli, frigorifero, valige), dall’altro hanno sequestrato il telefono cellulare dell’uomo ritrovando numerose chat e gruppi whatsapp con cui l’uomo manteneva i contatti con i proprio clienti, soprattutto comaschi.

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