In diretta dai fondali di Villa Geno
Gli esperti: «Questo lago è malato»

Scuole da tutta Italia ieri in collegamento con un sub per la giornata mondiale dell’acqua: «Microplastiche, situazione grave»

È primavera anche per il lago di Como. Ieri, per la giornata mondiale dell’acqua, si sono collegate un centinaio di scuole da tutta Italia per apprezzarne i fondali, la flora e la fauna, grazie all’iniziativa proposta dall’associazione Proteus, all’interno del progetto “Resilario”.

Il biologo Emilio Mancuso, insieme con altri due sub, si è immerso davanti alla darsena di viale Geno: grazie a un drone subacqueo e a una telecamera “Gopro”, ha trasmesso in diretta Facebook e chiacchierato con i tantissimi ragazzini in linea, dalla Sicilia alla Calabria passando, ovviamente, per il nostro territorio. Si sono viste le piante acquatiche, le alghe, i pesci e la riproduzione del Cristo degli Abissi. «Tante domande – spiega soddisfatta la vicepresidente di Proteus Francesca Sala -, dai dettagli sulla fauna a quanto freddo avesse il sub, passando per la presenza delle plastiche nel nostro Lario».

Purtroppo, proprio sulla presenza di plastiche e microplastiche, la situazione è tutt’altro che incoraggiante. «Sono un grosso problema - aggiunge la biologa e presidente dell’associazione Paola Iotti -, da questo punto di vista, il nostro bacino è il più inquinato fra quelli prealpini. Le plastiche s’inseriscono nelle alghe e nel plancton, entrando così nella catena alimentare dei pesci».

Per quanto riguarda, invece, la qualità dell’acqua, si può parlare di un miglioramento: «È così, da quando c’è stato il collettamento delle acque - continua Iotti -, c’è una quantità media di nutrienti, una condizione ottimale».

Bene anche la balneabilità, negativi gli effetti dei cambiamenti climatici. «Registriamo la stessa quantità di pioggia - aggiunge Filippo Camerlenghi, esperto in geologia del Lario - ma in periodi ristretti e ci troviamo di fronte a “bombe d’acqua” e periodi di siccità. Così, i livelli si abbassano e le conseguenze gravissime sono tre: il danno alla fauna ittica, con ripercussioni sulla filiera della ristorazione, la condizione delle rive e i problemi per la navigazione. Servirebbe un accordo fra i gestori dell’acqua affinché si regolamentino quelle in entrata e uscita: il patto del lago è nato proprio per risolvere il problema».

La giornata è proseguita con gli studenti dell’Insubria: un approfondimento scientifico sulla qualità delle acque e dei fattori condizionanti.

L’appuntamento è stato organizzato per la giornata mondiale dell’acqua, promossa sul territorio dalle Camere di Commercio di Como e Lecco, insieme con i sottoscrittori del patto per il lago di Como, Ceresio e laghi minori.

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